Le scuole chiudono… E con i figli come si fa?

Ma un campus al mare o in montagna?

Si avvicina l’estate e la scuola tra poco sarà finita.

Chi non lavora o ha a disposizione i nonni e non ha paura di usarli, non sa di cosa sto parlando, ma per tutti gli  altri si apre la stagione del ‘dove mi metto i figli’, stagione lunga, meteorologicamente calda ed economicamente ancora più calda.

Se risolvete con grest e similari, questo post non fa per voi, perché parla di un’esperienza diversa.

Se siete invece alla ricerca di soluzioni alternative al classico oratorio estivo, di esperienze formative, di un camp al mare o in montagna con tutor di professione e insegnanti super, allora vi racconto di quel bambino che nell’estate di 5 anni fa, a 8 anni, per la prima volta partì da solo e senza conoscere nessuno per una settimana in montagna.

Partì in lacrime e impaurito e tornò implorando di rifarlo.

Che le cose si stessero mettendo bene lo iniziai a sospettare a circa mezz’ora dalla partenza in pullman, quando gli mandai un timido sms chiedendo “come va?” e ricevetti in risposta un sinceramente stupito “scusa, ma chi sei?”, il tutto proseguì ancora meglio e l’esperienza fu splendida. 

Da allora la si ripete ogni estate, sempre con Experience Summer Camp

Ma come scegliere i centri estivi? Perché un campus? Perché un’esperienza fuori  casa?

Personalmente non apprezzo i centri estivi improvvisati, quelli in cui ragazzi di qualche anno più grandi dovrebbero controllare i più piccoli, non apprezzo i centri estivi in ambienti religiosi (scelta assolutamente personale) e mi piace che le vacanze estive diano ai miei figli un arricchimento, che consentano loro di fare esperienze formative, ma allo stesso tempo non pesanti e pedanti, che non siano del tutto mesi buttati a cercare di far passare in qualche modo il tempo, insomma ci tengo che almeno per qualche settimana delle 12 circa che passano a casa, frequentino centri che permettano loro di imparare ed essere stimolati, divertendosi, ché sono vacanze!, e che li facciano stare all’aria aperta possibilmente non al caldo di un cortile cittadino.

Mi piace e trovo importante per la formazione dei bambini che stiano almeno una  settimana, se si può anche 2, lontano da noi, che si mettano alla prova , che imparino a gestirsi e comincino a scoprirsi, a capire chi sono senza mamma e papà.

Certo per poterlo fare va scelto un ambiente di cui ci si fida, di esperienza, e non il primo posto a caso gestito da 4 ragazzetti, motivo per cui abbiamo scelto gli Experience Summer Camp (anni fa, Gazzetta Summer Camp), campus in splendide località (Val di Fassa, Lavarone, Predazzo, Lignano Sabbiadoro, solo per citarne alcune), dove i ragazzi dai 6 anni in su si divertono (garantisco) dal 1985 e dove possono approfondire una tematica che stia loro a cuore o che vogliano scoprire (fotografia, scrittura creativa, canto, danza, ad esempio) oppure dove possono perfezionare uno sport per cui hanno una passione o, ancora, scegliere di provarne tanti diversi o, ancora optare per un campus in lingua o una vera vacanza studio, anche all’estero.

Da che età mandare un bambino da solo al mare o in montagna?

Me lo avete chiesto spesso e in realtà una risposta non c’è: dipende dai bambini!

Gli Experience Summer Camp partono dai 6 anni di età (ma per alcuni campus è richiesta un’età più elevata, ad esempio il camp di softair che parte dai 13 anni) ma per me sarebbe stato presto perché Leo ci sarebbe andato da solo, e va bene che è un bambino indipendente, ma una spalla gli avrebbe fatto comodo.

A 8 anni se l’è sentita e, seppure ci sia stata una titubanza alla partenza, poi se l’è goduta alla grande!

Come funzionano gli Experience Summer Camp?

Innanzitutto ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le inclinazioni: sportivi, in lingua, motivazionali… Ce ne sono decine di tipi diversi: non avete che l’imbarazzo della scelta!

Potrete accompagnarli personalmente ai campus o affidarvi al loro servizio di trasporto (opzione da noi preferita anche per una questione di distacco facilitato dalla curiosità di conoscere gli altri bambini durante il viaggio, ma sono scelte personali e organizzative).

Pranzi e cene sono gestiti dal ristorante dell’albergo in cui vanno ad alloggiare, mio figlio non è un mangione, ma è tornato decantando la cucina locale: li trattano decisamente bene!

L’albergo in cui sono ospitati è a loro dedicato, non ci sono interferenze di altri ospiti.

Il numero di adulti tra tutor, istruttori, medici e membri  dello staff presenti è significativo (1 ogni 4 ragazzini).

Qui tutte le risposte alle domande più frequenti.

Ma per i ragazzi più grandi?

Sappiamo benissimo che, terminate le elementari, ma già sul finire della primaria, i bambini iniziano a trovare infantile la partecipazione ai centri estivi.

Beh, con Experience Summer Camp non avrete di questi pensieri!

Ci sono campus dedicati a partecipanti più grandi, attività mirate, ospiti (come YouTuber, Tik Toker e altri idoli dei ragazzini e personalità a noi adulti giustamente ignote), uno spazio interno adibito a “discoteca”… Insomma, avranno modo di sentirsi grandi in un ambiente protetto.

La frequenza è aperta (e vi assicuro che la partecipazione è effettiva) ai ragazzi fino ai 21 anni, con suddivisione in gruppi omogenei per età (a tutela di tutti e a beneficio di tutti).

Leonardo, per dire, non ha mai avuto contatti con ragazzi che avessero 1 anno più di lui.

Come funziona col Covid?

Funziona nel rigoroso rispetto dei protocolli Covid che trovate illustrati nei dettagli sul sito: qui la pagina apposita con tutte le precisazioni e i dettagli.

Lo scorso anno e quello precedente ancora, non c’è stato nessun contagio, tutto ha funzionato regolarmente.

E posso testimoniare personalmente una grandissima attenzione: mio figlio ha avuto qualche sintomo riconducibile al Covid (mal di gola) ed è stato immediatamente preso in carico dai responsabili, accompagnato in clinica per le opportune verifiche mediche e solo dopo aver appurato che non si trattava di Covid, riammesso in comunità.

Cosa portare?

Vi daranno indicazioni dettagliate, sul sito comunque c’è tutto e, vi assicuro, basta un po’ di buon senso e di logica.

Dividete tutto con i classici contenitori per valigie (tipo questi organizer che trovate ovunque)  concordando con i bambini il criterio usato:

sarà molto più facile per loro autogestirsi.

Che giornata avranno?

Intensa, ma divertente e con attenzione agli spazi di riposo e svago.

Quanto costa?

I costi variano a seconda del camp e della formula prescelta, sul sito c’è tutto.

Per informazioni specifiche: info@xpcamp.it e https://www.experiencecamp.it/

E se ci state pensando per il prossimo anno o volete vedere come se la spassano, vi faremo vedere qualcosa di più in diretta dai campus: quest’anno Leonardo ritorna ancora e ci torneranno anche Penelope e Priscilla!

 

Post in collaborazione con Experience Summer Camp.

 

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6 Comments

  • Dire :se risolvete con 40€ a settimana e tanta pasta in bianco…
    Mi sembra un po’ indelicato, come minimo.
    Ci sono persone che fanno salti mortali anche per tirare fuori quei 40€, e magari con la morte nel cuore perché l’amico del cuore fa il campus figo, ma non hanno alternativa.

    • No, ma figurarsi!
      Era appunto per dire che se si preferisce (per scelta o per necessità o per convinzioni) l’oratorio feriale/Grest/affini è chiaro che questo post è inutile leggerlo per farci polemica.
      Se invece si vuole far fare un’esperienza di questo tipo ai bambini, perché si può, perché piace, perché piuttosto si fanno sacrifici per, allora ha senso.
      Ti assicuro che conosco gente a vagonate che SCEGLIE campus discutibili a qualche spiccio alla settimana pur potendosi permettere ben altro, esclusivamente perché ritiene inutile spendere in esperienze e preferisce farlo in cose.
      Così come conosco gente, tipo me, che piuttosto fa i salti mortali e rinuncia ad altre cose, ma decide di far vivere ai figli questo tipo di esperienze e di far loro frequentare campus che abbiano una finalità educativa a trecentosessanta gradi.
      Scusami se ti è parso indelicato, non era assolutamente mia intenzione.

  • Ok…. concordo che si debba spendere preferibilmente in esperienze, e comunque spesso le esperienze possono essere anche vicino a casa e a pochissimi soldi…basta un po’ di impegno per cercarle

  • Il mio frequenta la scuola d’infanzia, quindi mi va ancora di lusso (vanno avanti fino al 31 luglio).
    Mi rimangono scoperte due settimane in agosto, ho la nonna disponibile, ma ho paura ad usarla 😄
    È che mi dispiace proprio darle un impegno a tempo pieno, ma mi dispiace maggiormente per il bimbo che più che andare al parco o in gelateria con lei non farebbe.
    Vedremo come organizzarci, a me piacerebbe mandarlo a fare il centro estivo al maneggio.
    Intanto do un’occhiata a quelli da te indicati, per il prossimo anno.
    E concordo con quel che dici sui grest e simili…

  • Ti ringrazio molto per la segnalazione, non conoscevo questi camp ma l’idea mi è piaciuta e ho iscritto subito mio figlio.
    Purtroppo le settimane scoperte che devo gestire sono otto (oddio otto….mi sento male)quindi dovrò anche necessariamente ricorrere all’oratorio a 40 euro a settimana, ma volevo anche offrirgli un’esperienza da ricordare.
    Devo dire che credevo, per ignoranza, che questi tipi di proposte fossero parecchio dispendiosi, invece trovo il prezzo ragionevole in rapporto all’offerta.
    Grazie ancora per il prezioso consiglio, attendo di vedere qualche immagine di tuo figlio a giugno, poi ti farò sapere come è andato il mio!!!!
    Anna

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