Ci sono scuole che non danno compiti a casa.
Ci sono bambini che amano i compiti a casa, che li fanno prima ancora di togliersi le scarpe, di solito son quelli che hanno finito il libro delle vacanze prima ancora che finisca la scuola.
Poi ci sono gli altri. E son cazzi.
Perché? direte voi (con figli al nido o con figli che amano fare i compiti).
Per due motivi: perché ci son figli che ti fanno uscire di testa, oppure madri che escono di testa a prescindere. In entrambi i casi, è un delirio.
Caso A, figli che ti fanno uscire di testa
Premetto che, dopo 3 anni da incubo con il primogenito, arriva in prima elementare un secondogenito angelico, che adora la scuola, l’ordine, adora fare i compiti, li fa con serietà e ne farebbe ancora.
Lì ho capito davvero la differenza nella qualità della vita. Chi ha figli che non sclerano per i compiti non può capire.
Non potevo credere di quanto fosse facile la vita con un figlio che ama la scuola, credo anche di aver scritto in qualche post che ringraziavo Dio perchè se il secondo fosse stato come il primo non sarei sopravvissuta.
Poi siamo arrivati in seconda ed ora è peggio del grande.
Detto questo, procediamo.
Noi abbiamo compiti solo nel fine settimana.
Venerdì pomeriggio (finiscono scuola alle 12.20 il venerdì): che ne dite di fare i compiti, così poi avete il sabato e la domenica liberi?
No.
(tralascio le lamentele, i piagnistei, le tragedie greche).
Sabato mattina: visto che io e il papà dobbiamo pulire, fare la spesa ecc, fate i compiti, così poi possiamo fare qualcosa di bello assieme?
Mugugni, lamentele, piagnistei o pianti veri e propri.
Dopo mezz’ora di contrattazioni e lagne.
“Ok ma tu stai qui con noi”.
No, io devo pulire…
“Allora non li faccio”.
Se ho avuto una settimana difficile: ma sai che cacchio me ne frega, vai anche senza compiti, tanto te la vedi tu con la maestra.
se ho avuto una settimana buona: ok, allora sto qui a sistemare la cucina e ogni tanto mi siedo lì vicino ok?
Ok.
Si siede (ultimamente va peggio con il piccolo, che l’anno scorso adorava scuola e compiti).
Si alza perché manca il quaderno. Si risiede. Si alza perché manca il righello, poi manca il temperino, poi i colori, e di solito a questo punto io inizio a sbraitare come una pazza (mi sentono fino al bar del paese, e non scherzo purtroppo, ma non è colpa mia, è l’eco che porta le urla beduine in quella zona…).
Se ho avuto una settimana particolarmente positiva riesco a non sbraitare e si inizia concretamente.
Di solito comunque sto urlando 3 minuti dopo, all’ennesimo nome proprio scritto minuscolo, al disegno colorato peggio che al primo anno di asilo, all’accento sulla e congiunzione o il non accento sull”è” verbo, alle lettere scritte di dimensioni diversissime (avete presente le lettere minatorie con i ritagli di giornale? Ecco i loro quaderni sono così, anche quelli del figlio NON disgrafico).
Poi quasi sempre manca il libro giusto, il quaderno giusto, o il numero degli esercizi è scritto così da cani che non si capisce. I primi tempi, con il figlio grande, chiedevo nella bistrattata chat WhatsApp, poi ho deciso che si deve svegliare e devo dire che con lui ha funzionato (non so quanto anni è andata avanti, ho rimosso), e con il piccolo ho adottato la stessa tecnica.
La faccenda poi va avanti all’infinito, dopo 3 ore, quando io, oltre ad aver pulito casa ho letto tutta l’opera di Dostoevskij, loro hanno finito sì e no una materia.
Fanno una pausa ad ogni esercizio, ogni volta che ricominciano si ripete tutta la trafila di cui sopra (manca la penna manca il quaderno manca il temperino), ogni venerdì si ripetono le stesse scene, da 5 anni cazzutissimi anni. E’ un po’ come la tortura della goccia d’acqua, le prime volte si affronta, alla centesima perderebbe la pazienza anche alla più zen delle madri. Se non la perdete, ditemi come fate.
Di solito, mentre mi sgolo, arriva il Padre indignato, che mi “spazza” via con lo sguardo che dice “che razza di isterica psicolabile”: Ci penso io!!!
Tempo due minuti e li sta minacciando di bruciare i quaderni nel fuoco.
Non mi chiudo in casa per i compiti, ma questo significa che la domenica sera c’è sempre qualcosa da recuperare.
E io non li controllo del tutto eh, se ci sono errori vanno a scuola con gli errori, non chiedo di ripetere le lezioni, se studiano bene, sennò amen. non correggo nè detto le frasi (e quelle di Alberto sono strampalate, ho messo l’ultima su Instagram stories. Scrivere una frase con “scuotere”: I ragazzi scuotono la testa quando ascoltano in automobile Bohemian Rhapsody”. E vabbè). Ecco, almeno il piccolo è fantasioso sulla “composizione”, a differenza dell’altro pigrone “scrivi perché ti è piaciuto di Harry Potter” Perchè è bello.
Eppure, pur non essendo esigente, sclero lo stesso.
Insomma, è impossibile non farsi saltare la giugulare, diciamocelo. Tra un che schifo, che inutilità, odio la scuola, quando finisce di essere obbligatoria… posso dire con certezza che la mia vita sarebbe molto più felice senza compiti, almeno non vedo e non soffro.
Così io, che non vedevo l’ora che mio figlio iniziasse le elementari, io che adoravo la scuola, i libri, le cartine storiche, il sussidiario, io che i giorno più bello della mia vita era quello in cui arrivavano i libri nuovi…, ecco io devo subire questo supplizio costante, ogni dannato week end. Devo essere stata cattivissima in un’altra vita per meritarmi questo karma (scherzo eh, intendiamoci),
Passiamo al
Caso b, mamme che escono di testa a prescindere
Ci sono mamme che fanno rifare tutti gli esercizi fatti a scuola perchè scritti, a sua opinione, male, che fanno riscrivere 10 volte una frase se la prima volta non era perfetta, che sbraitano perchè il figlio non ha voglia di ripeterle per la sesta volta i Fenici, che hanno un malore a forza di urlare perchè il figlio si rifiuta di fare esercizi aggiuntivi per lei indispensabili perchè “la maestra trascura la grammatica, in seconda non hanno ancora iniziato l’analisi logica”. Che hanno un attacco di cuore per un distinto e via di esercizi extra.
Il risultato è più o meno quello di cui sopra.
Solo che voi ve la cercate eh, già la vita (scolastica) è dura, vediamo di non aggravarla.
Conclusione: w la scuola senza compiti a casa.
Si dice che chi si lamenta dei compiti è solo perchè non ha voglia di avere rotture di palle nel week end.
Esatto! E vi pare poco?
Come ti capisco! E adesso che ci sono le vacanze di Pasqua sto già male al pensiero…e non sto scherzando😢
Noi siamo nel caso A, assolutamente. Ed ho un figlio solo!!! Mamma mia che supplizio i compiti. Ha davanti 10 giorni di vacanza e già si lamenta che deve fare i compiti!!! Conosco anche una madre che rientra nel caso B e posso tranquillamente dire che se le cerca.
Ho iniziato la prima elementare con l’ essere MAMMA “B” … ora sono diventata MAMMA “A”: .. ogni pomeriggio, arriva l’ora di fare i compiti e a me salta l’embolo! Fortunata te che la tragedia la vivi solo nel week-end: io tutti i giorni fino al venerdì: mi frusto da sola quando penso di non aver scelto l’orario continuato perchè temevo “che si stancasse troppo” il cucciolo di mamma: il cavolo!!!
Confortante sapere che non sono sola. Ogni pomeriggio spero di rimanere l’inquilina che tutti i condomini vorrebbero avere e invece credo che a breve mi troverò gli assistenti sociali dietro alla porta a causa delle urla pomeridiane. Chiedo scusa pubblicamente ma devono comprendermi!
🤣🤣🤣Che ridere mi cristo da sola…ma non ti illudere ho la mia figlia a tempo lungo ,e i compiti ne ha ogni giorno, però per la settimana dopo ..quindi ci sono due scelte: A:fare subito quello che li hanno fatto e trovarsi alla pari venerdì ed avere un weekend senza compiti! B:lasciare tutto per weekend e li che io scelro.. perciò ho scelto A.. sono arrivata al punto di dire a mia figlia che se non impara a fare da sola sarà bocciata…Si lo so che ho esagerato..e me ne vergogno..mah funziona..
Quando Figlio 1 ha iniziato la primaria, abbiamo scelto di fargli frequentare una scuola a 5ore giornaliere + il doposcuola offerto da un’associazione. Son sacrifici perché costa, ma i servizio vale ogni singolo euro! Mangiano, giocano e fanno i compiti. Le insegnanti son bravissime e, a parte darci un occhio, io non ci penso più. Mi è bastata l’estate scorsa: doveva scrivere una frasetta al giorno in corsivo. Una o due righe, niente di che… Mancava poco che mi facessero un TSO! Mai più!!! Giusto per le vacanze “brevi” riesco a gestire i compiti e per fortuna non ne fanno molti. Ammetto i miei limiti, non ce la faccio. E non me ne frega nulla se va a scuola con i compiti da fare. Cavoli suoi!
Ho solo un commento e credimi mi spiace… Come ti capiscooooo…. Proprio due giorni fa (e mio figlio fa solo la prima eh) ho detto MALEDETTO IL GIORNO CHE HA COMINCIATO LE ELEMENTARI. Eppure io ero così entusiasta all’idea… Non vedevo l’ora di comprare libri quaderni matite pennarelli astucci etc… Fare i compiti con lui leggere i libri… Ora ho il vomito!!!!
Per noi questa solfa non è solo del weekend, è di tutti i giorni!!!! E finiamo per essere chiusi in casa per fare il minimo indispensabile! Io ci metto del mio, i Fenici glieli faccio dire anche 8 volte, ma solo perché nelle prime 7 di solito spara nozioni a caso, come se non sapesse nemmeno se è storia, scienze o matematica…. E la scuola se l’alunno non va bene, chiama subito in causa il genitore! Sì, non avere figli problematici coi compiti farebbe guadagnare anni di vita e serenità! Beato chi non ha di queste esperienze!!!
Sono nella tua stessa situazione… Il peggio è che il mio è in seconda media.. Mi ritrovo a studiare oltre 20 pagine insieme a lui nei week end.. Facendo schemi e urlando di matto ogni tre per due.. Mi ha confortato leggere la tua storia… Allora non sono sola al mondo.. Il professore di geografia poi gode nel fare le domande più perfide, tipo… A quanto sta il PIL della Spagna?… Dimmi tutte le regioni della Spagna compresi capoluoghi e città minori… Ma se dopo mezzora ancora non ricorda se sia una monarchia o una repubblica perché la confonde con il Portogallo… Insomma.. Lavoro e passo il tempo che mi rimane a studiare con lui di tutto.. Sperando in un 6 politico… E ho altri tre figli…