La top five delle cose sorprendentemente complicate relative ai bambini

Ci sono alcune cose relative ai figli che parrebbero del tutto banali ma, all’atto pratico, si rivelano sorprendentemente complicate.

Parto con la pole position, il number one, la cosa più difficile di tutte:

1. le scarpe

Le scarpe sono un incubo. O almeno lo sono a casa nostra.

I miei figli devono avere un grado di sopportazione alle sofferenze altissimo (anche se poi fanno tragedie greche anche per un graffietto microscopico) perché, in 10 onesti e dignitosi anni di maternità, non c’è stata una sola volta che mi abbiano detto “mamma ho le scarpe piccole”.

MAI.

E’ quindi successo (o meglio succede ogni volta che entro in negozio a comprare scarpe, onde per cui mi viene mal di stomaco al solo pensiero) di entrare e:

“che numero porta il bimbo?”

“Ora ha il 30 quindi direi un 32 se non sono troppo grandi…”

“Ok, proviamo

Mhhhh signora, il 32 è piccolo, credo che avrà almeno il 33…”

Vale anche il contrario, con il piccolo che porta scarpe del fratello 2 numeri più grandi, e non per risparmiare, ma perché capire dove arriva quel dannato pollice, specie con le scarpe invernali, è incredibilmente difficile.

Alberto sta portando indifferentemente dal 30 al 33, io chiudo gli occhi e taccio, in fondo vanno responsabilizzati, no?.

Ma il problema “scarpe” non è finito qui.

Ci sono scarpe carinissime (tipo le all star o comunque alla caviglia) che per infilarle devi disarticolare l’arto, fratturare il malleolo, limare il tallone o amputare il piede e poi riattaccarlo in qualche modo.

Altre che si slacciano solo a guardarle, devono essere disinibite.

A proposito di lacci vogliamo parlare di

2. insegnare ad allacciare le scarpe

Se i lacci in qualche modo sono in via di estinzione, un motivo ci sarà.

Insegnare ai bambini, o meglio a questi bambini nativi digitali, è quasi impossibile.

A 3 anni sanno installarvi un home theatre, sanno debuggare uno smartphone, sanno scaricare più o meno legalmente una canzone del trapper Laqualunque, ma imparare a fare un fiocco rasenta l’impossibile.

Con Ale ho insistito e in qualche modo (inguardabile) fa, l’altro imparerà con un tutorial su YouTube, oppure userà il velcro fino ai 110 anni, amen.

3. misurare la febbre

Io sono da termometro tradizionale, in vetro, rimpiango addirittura il buon vecchio mercurio con cui giocavo allegramente da bambina (shht, lo so che non si doveva fare. Lo so ADESSO).

Comunque infilare un termometro sotto l’ascella senza perforare la carotide o l’arteria e al contempo senza che sbuchi dall’altra parte, e soprattutto riuscire a tenerlo in loco 5 minuti è una mission impossibile.

4. vestire un neonato

Dal body, alle calzine, alla tutina con la poussière, il tutto su un corpicino inerte e delicatissimo, ti sembra ogni secondo che ti resti in mano qualche pezzo.

Almeno Cicciobello era bello sodo e potevi rigirarlo come volevi senza rischiare di spezzargli il collo.

5. fare i compiti

Direte voi, che ci vuole a fare i compiti con un bambino di 6 o 7 anni?

Certo, è soggettivo, ma la verità è che o il bimbo si arrangia totalmente, oppure sarà verosimilmente un delirio.

Tutte le amiche con cui parlo si esauriscono non appena vedono la lista dei compiti sul diario.

Lotte per iniziare a farli, lotte per avere la penna giusta, lotte per decidere da dove iniziare.

Addirittura io litigo per il punto sulla pagina da cui iniziare.

Si siede e non ha la matita, si alza e la prende. Si risiede e non ha il temperino.

Poi dice che l’esercizio è da fare sul libro, no sul quaderno, è da colorare, no anzi no.

Ora, dopo che mi si sono guastate le corde vocali per un paio d’anni, finalmente si arrangiano tutti e due.

Io sto in zona, guardo il meno possibile e tutto fila liscio.

Tranne se mi scappa l’occhio sul compito.

Tipo ieri.

“Recensione dell’ultimo libro letto: Harry Potter”.

Perché ti è piaciuto?

Perché è bello.

Come l’ho presa? Non bene, ma ve lo dico un’altra volta perché mi stanno portando in galera.

Pace e bene.

 

 

 

 

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2 Comments

  • Perché è bello….. morna mi sono piegata dal ridere scusa ma è fantastica!
    Mi hai fatto tornare un ricordo delle elementari: la mia maestra, maestra unica e donna vecchio stampo, la Giannabruna, ogni anno in primavera ci portava in passeggiata nei campi a vedere i peschi in fiore, e poi al ritorno tema. Una mia compagna al tema “cosa ami dei peschi in fiore” ha risposto: niente perché dopo devo fare il tema e non so mai cosa scrivere.😅
    Lisa

  • ..perché è bello, se fortunata, il mio di un libro ha scritto: perché è fichissimo…
    Sul self control dovrò imparare qualcosa in fretta sennò altro che galera!

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