Lavoro e famiglia: una piccola grande rivoluzione

Il nostro Paese non è stato tra i più brillanti nell’agevolare il lavoro femminile, né nel dare pari opportunità e nell’incentivare una vera ripartizione dei compiti tra genitori, il che ha messo e mette in difficoltà moltissime mamme che al lavoro non possono e/o non vogliono rinunciare.

Il tema della conciliazione è un tema molto sentito da chiunque abbia una famiglia, uomo o donna che sia, anche se è innegabile che la donna abbia più difficoltà ad avere un equilibrio lavoro/famiglia soddisfacente.

Chiunque lavori e abbia una famiglia, comunque, uomo o donna che sia, sa quanto sia difficile mantenere i due aspetti in equilibrio.

Ma che significa poi “equilibrio tra lavoro e famiglia”?

Quello che io posso definire equilibrio può non esserlo per un papà e per un’altra mamma: non solo siamo tutti diversi, inutile dirlo, non solo ognuno di noi ha un concetto di genitorialità differente da quello dell’altro, ma diversi sono anche i contesti familiari e gli aiuti che abbiamo a disposizione, diversi sono anche i ruoli lavorativi e familiari, così come presente o assente può essere in una famiglia piuttosto che in un’altra l’interscambiabilità tra genitori e la stessa presenza di uno e/o dell’altro.

E’ possibile davvero avere degli strumenti che aiutino a raggiungere un equilibrio così poco definibile?

Io credo di sì.

Se infatti è vero che ognuno di noi ha e vive situazioni diverse, ci sono alcune difficoltà comuni a tutti come il non sapere come gestire le vacanze estive o  il cercare di perdere il minor tempo possibile negli spostamenti casa-lavoro e lavoro-casa, ad esempio.

Le Istituzioni faticano a venire incontro alle esigenze dei genitori, lo sappiamo, e le aziende? Fanno la loro parte?

In un mare di realtà lavorative complicate, va detto che ne esistono di virtuose che hanno messo in piedi negli ultimi anni un welfare forte e davvero di sostegno e una serie di iniziative che vanno a colmare le lacune innegabili del sistema Italia.

Come hanno fatto e cosa fanno? Quali strumenti usano?

Lo strumento principe tradizionalmente amato soprattutto dalle mamme è il caro, buon, vecchio, tanto ambito e desiderato… Part time!

Che sia orizzontale (meno ore ogni giorno) o verticale (orario ordinario, ma solo per alcuni giorni alla settimana), resta la prima modalità  di conciliazione e ancora oggi la più utilizzata e richiesta.

Io stessa ne faccio uso con una riduzione a 35 ore settimanali, che mi consente di esserci io all’uscita del (dopo) scuola dei miei bambini e non più la babysitter: vi pare poco? A meno! Certo, le corse restano tantissime,  ancora c’è da lavorarci, ma un equilibrio sicuramente più  soddisfacente per me rispetto al full time che per tanti  anni ho avuto.

Ma part-time a parte, le possibili strade oggi sono tantissime: in occasione dell’iniziativa del Corriere della Sera “Bimbi in Ufficio”, nata proprio per  aprire le  aziende alle esigenze della famiglia, siamo andate alla sede di Autogrill per capire dove stiamo andando e quali strumenti oggi siano reali:

1)  Lo smart working o lavoro agile:

E’ il  cosiddetto lavoro da remoto: si dota il lavoratore di un computer da collegare al sistema aziendale e lo si lascia libero di svolgere il suo lavoro senza costringerlo alla presenza fisica in azienda: potete immaginare quanto tempo questo possa far risparmiare? Come questo aiuta la famiglia ve lo posso raccontare io che ne so qualcosa: non  sarà un problema fare una lavatrice, caricare l’asciugatrice mettere su la cena, portare o riprendere un bambino a scuola, il tutto sfruttando i tempi morti, le  pause e il tempo che perdereste per raggiungere il posto di lavoro o tornare a casa.

Con abbattimento di stress e costi.

Sempre più aziende lo usano:  chiedetelo!

2) i campus aziendali per i figli dei dipendenti

Chi non  ha  nonni  a disposizione o preferisce non pesare su di  loro conosce il problema: ponti, vacanze natalizie, pasquali ed estive sono un costo non indifferente e un cruccio organizzativo.

Ecco perché Autogrill ha pensato di creare un centro ludico-educativo attivo nel periodo estivo generalmente scoperto dalle Istituzioni e nei periodi di maggiore necessità per accogliere i figli dei dipendenti di età compresa fra i 3 e 13 anni tra le 8:00 alle 19:00.

Un sogno per una realtà come quella in cui lavoro io!

3) benefit benessere

Perché un genitore non è solo un genitore: è una persona che deve stare bene: le  convenzioni aziendali per palestre, impianti sportivi, temporary store e grande distribuzione sono tantissime.

4) utility

Convenzioni con centri fiscali, servizi lavanderia e postali in azienda, consulenza legale, medici per certificati di idoneità sportiva.

5) mobilità:

carta carburante, parcheggi riservati e convenzioni con i trasporti  pubblici.

6) ristorazione:

i prodotti  Autogrill a disposizione per i dipendenti con servizio ristorazione in loco.

7) assistenza sanitaria integrativa, shopping bag per  le famiglie (prodotti di uso quotidiano distribuiti periodicamente), assenza di discriminazioni (più della metà dei dipendenti sono donne), valorizzazione  delle persone e tante altre iniziative completano il quadro, la cui ciliegina sulla torta è l’adesione al progetto “Bimbi in Ufficio” cui si riferiscono le foto che vedete: l’azienda viene aperta per una giornata ai figli dei dipendenti.

Perché è dai nostri figli e per i nostri figli, prima che per noi, che si sta compiendo questa piccola grande rivoluzione.

 

Post in collaborazione con Autogrill

 

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