Tutto ciò che mi hai insegnato: ode alle donne forti

Quando ti ho conosciuta mi hai teso la mano e mi hai liberato dall’uomo nero, quello che mi picchiava, mi obbligava a fare cose e mi vietava qualsiasi contatto esterno. Mi è stato chiesto: perché con lei potevi parlare? La risposta non ce l’ho, ma a volte penso che sia stata la cosa più buona che mi sia mai successa, perché quel giorno sono rinata.

C’eri tu quando ho fatto il primo incidente in motorino e sono corsa a scuola piangendo vergognandomi come una ladra, e tu che ridevi come una matta.

Siamo sempre state diverse, eppure qualcosa ci ha sempre unito: l’essere forti, l’essere un po’ matte, fregarsene sempre del giudizio altrui, lottare sempre per ciò che volevamo.

Non è un caso che ci fossi tu a tendermi la mano, nata il 15/7, io nata il 17/5, da ragazzina l’ho sempre ritenuto un segno, tu che vivevi al 17 e io al 15. Tu che mi hai detto: il 3 ottobre 2007 hanno diagnosticato un tumore al seno a mia mamma, io che ti ho detto il 3 ottobre 2007 è stato l’ultimo compleanno del mio babbo.

Tu che affogavi in un mondo di precarietà, ma che sei riuscita a reinventarti, io che ti ho detto provaci, ce la farai senza alcun dubbio, e ce l’hai fatta benissimo e hai fatto anche molto di più. Tu che hai scelto di lavorare meno per stare con la tua mamma, che l’hai portata in giro per il mondo per farla stare bene, per farle vivere con te quegli anni che forse non lo sapevi ma te lo sentivi, che erano gli ultimi. Io che ti ho ammirata e ho imparato da te: la mia mamma vale oro, e non la lascerò mai sola, qualunque cosa succeda.

Lei che se n’è andata il 17, e io lo sapevo, perché anche il mio babbo se n’è andato il 17. Io che avrei voluto esserci, ma non potevo, e per questo ho mandato la mia mamma. Ma tu lo sai che io ci sono sempre, anche quando sono lontana.

Tu che un giorno mi hai detto “mi devono operare”. Ho sentito la terra tremare sotto i piedi, ho detto non è possibile, ancora, perché?

Ho detto “ti opereranno il 17”, il 17 ti hanno operata.

Non ho mai conosciuto una donna più forte di te. In fondo al mio cuore, siamo ancora due bambine col Booster, che si rapano a zero e guardano Italia Unz. Nella realtà siamo ormai due donne adulte con problemi grandi, ma in qualche modo quelle due ragazzine continueranno a tenersi la mano, a tendersela ancora una volta, proprio come allora.

Buon compleanno amica mia, non so se il destino metta sulla via dei più forti le sfide più dure, ma so con certezza che tu le supererai sempre, perché come te nessuno mai.

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