Problemi di fertilità: come individuarli, affrontarli e risolverli

novepuntobaby

Per avere una figlia femmina bisogna mangiare tante verdure.

Per avere una figlia femmina bisogna avere rapporti quando non si è in ovulazione.

Chi lo dice?

Un dottore molto famoso e che gode di larghissimo consenso:

Google.

Vi pare possibile rivolgersi a Google per avere un bambino?

Molti lo fanno.

Ed è pura follia.

Se vi rivolgeste a un medico la risposta al “come avere una figlia femmina?” sarebbe semplicemente un “non è possibile fare assolutamente nulla per influenzare in qualche modo la determinazione del sesso del bambino”. Potreste avere rapporti per anni quando non state ovulando e non solo non avere una femmina, ma non avere proprio un bambino: non è possibile restare incinta spontaneamente in assenza di ovulazione.

E chi lo dice?

La scienza.

Per avere un bambino esistono tante strade, ma l’unica che saprà portarvi dritte all’obiettivo è la scienza.

Ho avuto modo di incontrare il Dott. Andrea Borini, ginecologo medico della riproduzione e direttore di 9.baby, il primo network medico specializzato nella diagnosi e cura della sterilità maschile e femminile e nelle tecniche di fecondazione assistita, con il quale abbiamo potuto affrontare il tema dei

problemi di fertilità.

Il Dottore ha risposto ad alcune delle domande più frequenti che ruotano attorno al tema.

 1) Esiste un’incompatibilità di coppia? Dopo quanto tempo di rapporti è opportuno un approfondimento?

L’incompatibilità di coppia non esiste, è un mito da sfatare questo, se quindi dopo un tempo quantificabile in linea di massima in 12/18 mesi di rapporti non arriva la lieta novella, forse è meglio approfondire rivolgendosi a un ginecologo che potrà consigliare gli esami più opportuni.

Se il ciclo è regolare, non occorre nulla di particolare per individuare l’ovulazione; se il ciclo invece non fosse regolare (ad esempio come spesso accade nel caso di ovaio policistico) capire quando si verifica l’ovulazione può essere più complesso, ma l’utilizzo degli stick per l’ovulazione è comunque generalmente sconsigliato.

In ogni caso, il tempo è da considerare sempre una componente relativa, seppur si tratti di un fattore di fondamentale importanza e un indicatore da non sottovalutare mai.

Perché? Perché la fertilità femminile è in calo costante dai 20 anni in avanti, dunque non sempre è bene aspettare: il fatto di non restare incinta dopo qualche tentativo può essere più preoccupante a 25 anni che a 40, per la maggior facilità che dovrebbe esserci a quell’età, ma questo non significa che vada sottovalutato il passare del tempo a 40 anni, perché il tempo restante per poter diventare mamme è assai minore che a 20.

Ricordate che se si dovesse restare incinta dopo numerosissimi tentativi e la gravidanza non dovesse andare a buon fine, si può generalmente escludere che ci siano problemi di fertilità, ma questo non significa che non sia il caso di capire il perché dell’interruzione (se fisiologica o dovuta a fattori che potrebbero essere persistenti e che vanno individuati e curati).

2) Quali fattori influiscono sulla fertilità?

Essenzialmente il fattore principe è il tempo.

Lo stile di vita influisce, ma nulla è importante quanto il tempo che passa, è il fattore assolutamente cruciale.

Infatti, la fertilità ha un andamento inverso rispetto all’età: più si invecchia, meno si è fertili.  Ovviamente, esistono delle strade – le tecniche di fecondazione assistita- che possono aiutare a cercare una gravidanza anche quando si fosse già entrati nella fase potenzialmente ‘difficile’.

3) Perché oggi ci sono tanti casi di infertilità?

Il motivo principale è la scelta di cercare di diventare genitori in età sempre più avanzata: l’età media delle donne nelle coppie che si rivolgono ai centri 9.baby è di circa 39 anni.

Un altro motivo importante (ricordiamocelo per i nostri figli!) potrebbe essere dato anche dai cambiamenti degli stili di vita in termini di approccio alla vita sessuale attiva: l’età dei primi rapporti è sempre più bassa e spesso in assenza di protezioni adeguate e senza considerare l’esistenza e la possibilità di contrarre infezioni e malattie veneree, spesso curate male e tardi.

L’ultimo e benvenuto motivo è la trasparenza che oggi comincia a regnare su questi temi che non sono più un tabù: oggi finalmente  di problemi della fertilità si parla.

Per fortuna!

fertilità

4) Gli ormoni fanno male?

In un percorso di procreazione medicalmente assistita la donna viene sottoposta a quello che viene definito “bombardamento ormonale”: è un bombardamento? Fa male? Fa ingrassare?

Si assumono ormoni, certo. Ma non si può parlare di un bombardamento: l’evoluzione della medicina permette oggi di avere terapie calibrate in modo efficace ed efficiente. È possibile che si abbia ritenzione idrica passeggera e un aumento di peso, normalmente anch’esso passeggero, ma certo in misura minore di quello che può accadere in corso di gravidanza. In ogni caso, fino ad oggi non esiste alcuna evidenza scientifica di una relazione tra le terapie ormonali e i tumori. Se parliamo di pillola contraccettiva, anche questa non ha effetti particolari dal punto di vista del peso  e nemmeno assumerla rischia di diminuire la fertilità.

La salute della donna, insomma, resta al primo posto.

La gravidanza che arriva con la PMA non è da considerarsi diversa da una gravidanza spontanea e per questo non necessita di particolari controlli.

Per quanto riguarda i dubbi legati al potenziale effetto dei trattamenti di fecondazione sui bambini nati, questi non sono più cagionevoli degli altri: non esiste alcuna evidenza scientifica di problemi di salute particolari dei cosiddetti ‘bimbi in provetta’.

Dopo una gravidanza arrivata grazie alla PMA è comunque possibile restare incinta naturalmente, tutto dipende dalla problematica che aveva portato a rivolgersi ad un centro per la fertilità.

5) L’aspetto psicologico dei problemi di fertilità è importante?

Relativamente: la psiche non impatta in maniera diretta, ma è chiaro che può causare difficoltà nella vita quotidiana e quindi nella coppia, che può essere messa in seria discussione e implodere.

Un percorso piscologico di sostegno può essere una scelta avveduta, soprattutto durante il percorso della PMA.

Avere un bambino è una cosa seria, torniamo a rivolgerci a chi ha studiato per far sì che da 2 diventiamo (almeno) 3!

Post in collaborazione con 9.baby

 

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