Disciplina dolce: facciamoci delle domande

Con i miei figli cerco di seguire una linea educativa chiara e precisa.

La disciplina dolce?

No, la mia linea educativa.

Che non significa la “come mi viene, faccio” – oddio, a volte forse sì – ma significa che leggo sempre tanto, mi informo, mi confronto, parlo con esperti, parlo con chiunque, ma poi adatto tutto a quella che è la mia famiglia, a quella che sono io e a quello che è il padre dei miei bambini.

Non potrei mai essere ad esempio una che segue la linea educativa dello sberlone, perché proprio non mi appartiene, ma non sono neanche perfetta e nemmeno potrei mai essere il prototipo mammesco della disciplina dolce, perché a volte di dolce non ho proprio niente.

Neanche il bicchiere di vino che mi scolo per non commettere omicidi perché lo preferisco secco, non so se rendo l’idea, ma ci siamo capite.

Per imparare, capire, mettermi in discussione leggo anche gruppi social di confronto tra mamme che seguono la disciplina dolce e più di una volta mi capita di pensare ci sia della follia dilagante.

Magari poi è la mia, eh, ma quando leggo certe affermazioni mi faccio delle domande e spesso la risposta non piacerebbe alle mamme che scrivono.

Mio marito ha urlato alla bambina, lo sa che non deve alzare la voce, lo lascio?

A quel punto voi vi aspettereste un coro di: aspetta un attimo, tesoro, sei sicura che sia meglio NON avere un padre che averne uno che ogni tanto alza la voce?

Perché posto che non alza le mani, non urla di continuo, la ama follemente quanto te, forse si può tollerare un’urlata ogni tanto o magari con calma lavorare e arrivare ad un punto di incontro col tempo.

Crescere senza un padre non è peggio che crescere con un padre che una sera ti urla addosso perché hai rovesciato l’acqua in terra?

Non so voi, ma mio padre ha urlato diverse volte nella mia infanzia, e non solo l’ho sempre amato e oggi vorrei tanto fosse ancora qui con noi, ma io sono una persona equilibrata, serena e, per quanto certi episodi se ci penso li ritrovo nella mia memoria, di certo non hanno lasciato segni e nemmeno rancore.

Insomma, ragazze, mica mi menava a sangue! Che rancore o trauma potrei portare per una sgridata dettata più dal nervosismo suo che da un errore mio? Voi portate i segni di un’urlata di troppo?

Se fossi cresciuta senza padre, credo che invece porterei un vuoto dentro, sicuramente più grande di quello che ha lasciato andandosene. Non credete?

Che senso ha togliere un padre a un figlio perché non condivide esattamente il metodo educativo che peraltro NOI ABBIAMO SCELTO, NOI E SOLO NOI, non certo congiuntamente.

“Scusa, io preferisco le teorie orientali e il genere mamma/papà tigre, la disciplina dolce non mi piace”

E chi lo dice che la disciplina dolce in fin dei conti sia una scelta migliore?

Tu?

E tuo marito non dovrebbe scegliere CON TE che linea educativa seguire?

Non ha lo stesso identico diritto?

I nonni dicono “bravo!” a mio figlio e lo premiano con un giochino. Faccio bene a non fare loro più vedere mio figlio?

Anche qui ti aspetteresti commenti sensati del tipo:

mah, pensaci, in fondo la funzione educativa è genitoriale, quella dei nonni è più una figura di coccola, anche di vizio se vogliamo, molto spesso è salutare che i nonni applichino metodi completamente differenti dai genitori, che rompano lo schema, che offrano un’alternativa, che creino una complicità che coi genitori non può esserci.

No, comincia il coro dei:

non far più vedere il bambino ai nonni, il mio non lo vedono dal 2010 e cresce benissimo anche senza le figurine che loro gli regalavano!

Non permettere più che tua madre veda tuo figlio! La mia non entra più in casa da quando lo ha redarguito a voce alta nel 2016!

I nonni.

Se penso ai miei nonni provo solo tenerezza e dolcezza per il tempo passato insieme.

Rivedo me bambina saltare l’asilo sfrecciando di nascosto in bici al parco con mio nonno che fingeva di degustare il tè alle erbe di campo che gli preparavo nella tazzina di terra con lo zucchero di ghiaia che girava con un rametto.

Bambine non diciamolo alla mamma che oggi andiamo a strigliare i cavalli al maneggio invece di andare al’asilo.

Sicure che privare i bambini della figura dei nonni (e se stessi di quella genitoriale seppur in età adulta) sia una saggia decisione?

Non credete che sia profondamente egoista?

Non pensate mai a quanto egocentrismo ed egoismo ci sia nella scelta univoca di sposare voi sole un metodo educativo e di escludere dal mondo dei vostri bambini chiunque non la pensi come voi? Chiunque non decida di darvi ragione e di vivere come avete deciso voi?

Mio figlio a scuola non obbedisce.

Mio figlio ha rubato.

Mio figlio a scuola non rispetta le regole.

Mio figlio all’asilo è stato sgridato perché ha morso/picchiato/disobbedito/è scappato/non ha chiesto.

Seguono cori di:

ha fatto solo bene!

Grande! Così si fa quando una regola è stupida!

Bene così! Le insegnanti non sono in grado/non seguono la disciplina dolce/non comprendono la filosofia maternage/non sono aggiornate/usano a cazzo il vecchio e stupido metodo premiale.

Le regole non vanno imposte: giusto così!

Levalo dalla scuola.

Cambia asilo.

 

Nessuno cazzo mai che dica:

la maestra ha ragione,

le regole le stabilisce lei,

nel contesto scolastico è l’autorità,

non si ruba, non importa se col metodo montessori, dolce o sarcazziano

le regole sono regole.

 

E’ follia generalizzata o è disciplina dolce?

Io propendo per la prima.

 

 

 

Written By
More from Chiara

Come spiegare la morte ai bambini: libri utili

Share this...FacebookPinterestTwitterLinkedinemail  Come spiegare ad un bambino che una persona cara non...
Read More

8 Comments

  • Purtroppo sì, una certa follia dilagante sembra aver preso le mamme. Proprio la settimana scorsa sono rimasta sconcertata dai genitori dei compagni di scuola di mio figlio (4° elementare) che si lamentavano perché le maestre non controllano che i bambini portino a casa i libri o i quaderni giusti nel weekend.
    Dico: 4° elementare! L’errore ci sta, ma se difendiamo sempre a spada tratta i nostri figli, non diventeranno mai autonomi.
    Quando mio figlio ha dimenticato un quaderno, gli ho fatto fare il compito su un foglio e poi il giorno dopo l’ha ricopiato. Ora si è fatto furbo e, guarda caso, non lo dimentica più. 😉

  • Scusa il commento, ho capito che non era centrale nel discorso ma lasciare un marito non significa lasciare i figli senza padre. Mi sembra una considerazione alquanto balenga, i figli dei separati hanno un padre e una madre come tutti gli altri bambini. Discorso diverso e’ dire la sgridata non è motivo sufficiente per lasciare tuo marito, e concordo. Ho trovato l’affermazione indelicata

    • Concordo su tutto. Ci sono genitori grandi assenti pur condividendo lo stesso tetto così come ci sono genitori molto presenti anche non condividendo la quotidianità delle famiglie “tradizionali”. Penso, e forse sbaglio, che chi ha scritto il post supponga che una donna che prende in considerazione l’ipotesi di separarsi per un motivo così dopo la separazione non farebbe nulla per agevolare la presenza del padre nella vita del figlio, anzi magari farebbe esattamente il contrario … di tutto per sottrarre il figlio ad un sistema educativo che reputa sbagliato. Ripeto … solo un’ipotesi la mia.

      • Puo’ essere pero’ “crescere senza padre” e “vuoto che ha lasciato andandosene” mi sembrano considerazioni pesanti e discutibili. Mi permetto di consigliare all’autrice del post di valutare un’ “errata corrige”. Le parole scritte restano.

    • Ho capito cosa vuoi dire, ma hai tratto una conclusione generale e forte da un caso specifico: l’occhio di bue qui è su un punto che esula dall’essere padre/madre in una coppia di separati con la testa sulle spalle e un cervello che funzioni. Sicuramente una persona che tiene al rapporto figli/padre tiene in considerazione ciò che pensa un padre. Qui siamo davanti, e di questo solo parlo, a madri che usano la separazione per sottrarre un bambino dalle grinfie del metodo educativo paterno: pensi che chiederanno l’affido congiunto? Che faranno di tutto perché il bambino cresca con un padre presente? O che con una concezione del padre=male faranno di tutto per togliergli la possibilità di crescere il figlio, visto che è l’unico motivo per cui vogliono separarsi?

  • credo che gli ultimi commenti non centrino nulla! L’autrice voleva discutere di tutt’altro, non di genitori separati…
    Quello che invece penso è, sì, la follia è dilagante, pensiamo (soprattutto noi mamme) che sia nostro dovere controllare qualsiasi cosa e che questo tipo di approccio, per lo più integralista, non abbia vie di mezzo, o sei come loro o sbagli. Ho provato a dire, una volta, in uno di questo gruppi la mia: una mamma aveva messo in “punizione” la figlia di 5 anni (non 2!) perchè ogni giorno, quando il nonno l’andava a prendere, veniva preso a male parole dalla bambina, la colpa del nonno? di essere troppo affettuoso con lei. direi che la mamma, in questo caso, finalmente, aveva preso la decisione giusta, invece no, povera bambina che non gradiva l’abbraccio del nonno ed educata con questa disciplina dolce (che forse però poco aveva compreso!) doveva essere compresa nella sua ira quotidiana…non sto a dirti che sono stata cancellata dal gruppo, senza neanche una spiegazione!

    • La premessa era “so che non era il punto centrale del post” … quindi è chiaro che l’argomento fosse il “metodo educativo dolce” e non altro … ciò non toglie che non è la traccia di un tema a scuola, per cui esiste la possibilità di commentare anche un aspetto marginale del post … detto ciò, per tornare al sistema educativo … è l’estremismo e l’applicazione a casaccio che frega secondo me. Si leggono due cose, si pensa di aver capito tutto e si applica a caso senza sentire ragioni …

Rispondi a 50sfumaturedimamma Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.