Vi abbiamo parlato della filosofia zero waste, e cioè dell’impegno che ognuno di noi deve mettere rispetto agli acquisti e al modo di vivere, meno consumistico e più attento all’ambiente. Vi abbiamo anche dato qualche consiglio su come rendere la vostra cucina più zero rifiuti, riducendo le cose inutili e facendo spazio per guadagnare tempo, e infine vi abbiamo detto come guadagnare vendendo quello che non usate.
Oggi vi spieghiamo come fare una spesa zero waste e come cambiare la vostra mentalità di acquisto perché non solo l’ambiente, ma anche il portafogli ne giovi.
Sommario dei contenuti
La spesa zero waste
Piccola premessa: molte persone non hanno negozi di sfuso a portata di mano, perciò cercate di adattare i consigli alla vostra situazione. Di contro, anche se non ne avete mai visti, magari esistono! Senza contare che molte cose possono essere comprate sfuse senza bisogno di negozi di sfuso, come per esempio la frutta e la verdura. In ultima istanza, potete fare riferimento ad Negozio Leggero (non ci pagano, eh! Manco sanno chi siamo 😀 ), dove potete ordinare online prodotti sfusi di ogni tipo. Che arrivano imballati, ma poi potete rimandare indietro i contenitori. Certo, c’è il trasporto, ma vedete voi.
Cosa significa comprare zero rifiuti
Fare una spesa zero rifiuti consiste essenzialmente nel comprare:
- Sfuso più possibile
- Solo quello che serve REALMENTE
Comprare prodotti sfusi
Nel primo caso, comprare sfuso vi permette di limitare le quantità e di spendere, quindi, meno. Alcuni sostengono che comprare sfuso in certi negozi sia più caro, in realtà dipende molto dai negozi, dalla qualità dei prodotti, e sono valutazioni che dovete fare via via. Se vi rendete conto che la pasta sfusa costa molto di più al kg, magari non ne vale la pena, perché comunque immagino consumiate molta pasta: meglio allora scegliere una marca che ha confezioni di carta e che è prodotta con grani italiani. Se però volete comprare il couscous per una cena particolare, magari vi conviene comprarne quei 200gr che vi servono piuttosto che comprarne un kg che resterà in eterno a casa.
Lo stesso vale, soprattutto, per frutta e verdura. Quante volte vi capita di comprare della verdura che poi resta lì a marcire? Sì, capita. E sono soldi che buttate, oltre a costituire un orribile spreco alimentare. Comprare sfuso vi permette di comprare POCO, piccole quantità che sarete certe di usare.
Come si fa a comprare sfuso?
Si va al mercato, per esempio. Oppure si privilegiano i prodotti non confezionati. Non c’è niente di male ad avere una confezione di minestrone congelato in frigo, ma quanto tempo ci rimane, ci pensate mai? E lo stesso vale per tutta la roba in scatola: piselli, fagioli, ceci. Molto meglio comprarli sfusi QUANDO SERVONO.
Pensate anche alla carne, al pesce, a tutti quei prodotti che si comprano in vaschette confezionate… ha davvero senso?
Evitare gli accumuli
Per molti anni gran parte di noi ha avuto la tendenza a comprare, comprare, comprare. Riempire frigo e dispensa era rassicurante, senza contare il notevole risparmio del 3×2 o dei mega pacchi di detersivo o pasta. Tutte cose che restano lì per anni, perché magari hai comprato 10 chili di penne ma hai voglia di spaghetti, e così ricompri, e continui a spendere, e la spesa, nonostante sia fatta per risparmiare, non scende mai, perché ogni volta ci sarà qualcosa di nuovo da comprare.
Il metodo per comprare solo quello che consumeremo
La migliore abitudine, dove possibile, è fare la spesa settimanale. In questo modo, si tiene più in mente quanto si spende e quanto serve. Se fate menù settimanali, sarà semplicissimo. Se non ne fate (io, per esempio, non ne ho mai fatti), va bene lo stesso. Quando si va al supermercato si tende a infilare nel carrello quello che ci dà voglia, la cosa in sconto, la cosa nuova, il 3×2 appunto, e si finisce per… sì, accumulare. Se fate la spesa al mercato, già riuscite a limitare, ma se vi mettete di buona volontà, farete lo stesso al super.
Le liste settimanali
Anche se non fate menù, potete usare queste due liste come riferimento.
In una, durante la settimana, annotate ciò che è finito e che sta immediatamente per finire (e che serve: pasta, riso, cereali, sale, farina, lievito, detersivo, ecc), in modo da poter andare a comprare direttamente queste cose senza perdere tempo a cercare chissà che.
Sull’altra, annotate invece prima di andare a fare la spesa ciò che già avete, che è rimasto (per esempio verdura o frutta non ancora utilizzate) e di conseguenza calcolate quello che vi serve. In questo modo eviterete di comprare cose che già avete o di ritrovarvi perse (persi, se la spesa la fa lui o la fate insieme), senza sapere cosa prendere.
Se avete poco tempo, andate al supermercato, non è un problema! Ma siate efficaci e evitate acquisti inutili.
Le voglie infrasettimanali
Prima, mi capitava spesso di dire: stasera voglio fare questo. E quindi anche se uscivo dal lavoro alle 18.30 passavo al supermercato a comprare quello che mi serviva (per poi accorgermi spesso che avevo a casa buona parte degli ingredienti…). Adesso, non esiste. Cuciniamo quello che c’è in casa, con la conseguenza che ci si diverte anche a inventare nuove ricette e provare nuovi piatti. Basta scrivere su google ricetta zucchine farina cavolfiore, e sicuramente avrete tantissime alternative. Almeno, io lo faccio da tempo e pur avendo il frigo che SEMBRA semivuoto, vi assicuro che mangiamo ogni giorno. E non mangiamo nemmeno carne, a casa.
Ma il tuo frigo e la tua dispensa sono vuoti, che desolazione!
Già, i primi tempi avevamo questa impressione, che il nostro frigo fosse una tristezza assoluta. Mio marito diceva ogni giorno: ma non c’è niente! Quando tornava tardi e avendo una fame da lupo voleva attaccarsi a una cosa qualsiasi. Eh sì, il vantaggio della spesa zero waste è che non compri manco schifezze. Ma badate bene: non c’è niente di male a comprare le patatine per fare l’aperitivo, ma se ogni sera avete bisogno delle patatine allora forse lo zero waste è l’ultimo dei vostri problemi 🙂
Adesso anche lui si è abituato (prima che arrivino le polemiche: ha cambiato lavoro e torna se va bene alle 20.30, ma spesso più tardi, prima cucinava sempre lui), ha capito che frigo semi-vuoto non significa niente da mangiare. Da mangiare c’è eccome, basta usare quello che si ha in casa!
Fare una spesa zero waste non fa solo bene all’ambiente, ma anche alla salute (si evita di comprare tanto confezionato) e al portafogli. Una spesa mi costa meno di 100 euro alla settimana, in quattro, a Parigi, comprando in negozi sfusi e mercato che sono più cari dei super. Eppure quando andavamo al super, erano 200-250 euro a volta, senza contare le incursioni settimanali per le “voglie” o “mi manca questo” (e fai senza, no?!).
Che dite, ne vale la pena?
Certo, se siete abituati a mangiare molti prodotti confezionati, cibi pronti, o non potete organizzarvi (noi abbiamo sempre cucinato, pur lavorando entrambi, ma ogni famiglia è a sé), allora forse non è ancora il momento.
Ma se ci volete provare, spero che i miei consigli vi siano stati utili. Ricordate che uno dei principi dello zero waste è: mi serve davvero? E vale tantissimo anche per il cibo!