Se non ho una certa spocchia, o almeno non più, è anche grazie a queste pagine: il confronto con tante donne mi ha insegnato che essere madre richiede sì tanto impegno, ma anche tutta una serie di cose non prevedibili. Cioè il risultato dei nostri impegni è influenzato anche da aspetti che non sempre sono sotto il nostro controllo, per esempio l’ambiente che ci circonda, familiare e non, il carattere dei figli, l’epoca, la situazione economica e familiare in genere.
Quindi ho imparato, negli anni, che se ho cresciuto individui sostanzialmente educati, tranquilli, svegli e che sanno stare al mondo per carità, in parte è merito mio, ma non soltanto. Altrimenti avremmo tutti la chiave, basterebbe imitare gli altri, no? Tuo figlio ha otto anni e non dorme? Fai come me! Tuo figlio non mangia niente? Fai come me! Tuo figlio dice parolacce a raffica? Fai come me!
Eppure, a questa consapevolezza – che non è sempre merito, soltanto, nostro – non ci arrivano tutte, anzi. E ci tengono a ricordartelo.
Ci tengono a ricordarti come il loro impegno abbia portato certi risultati. Lasciate stare che magari hanno un figlio di tre anni che mangia, dorme, caca e non fa capricci, loro ci sono riuscite, voi no, punto.
Questo accade per qualsiasi sfera della maternità. Come se, da madri, finalmente ci trovassimo nella posizione di dire: oh, finalmente questo è merito mio. Perché sul lavoro non ho potere, sono donna!, col marito non ho potere, sono donna!, e via dicendo. Coi figli, se tutto “ci riesce” bene, allora siamo delle fenomene e abbiamo il diritto/dovere di andare a dirlo a tutte, e di ricordare quanto le altre, invece, siano nullità fallite.
Avviene su determinate tematiche.
Si inizia col parto: se non hai partorito naturalmente è perché non lo volevi, se hai sofferto è perché non hai fatto questo e quello. Cavolo, a saperlo non mi facevo 23 ore di travaglio, perché mai mi sono fidata di ostetriche e medici?!
Si continua con l’allattamento: facilissimo. Sì ok, ho sofferto un po’ all’inizio ma poi tutto in discesa, fiumi di latte e bambini paciosi. Bastava volerlo!
Poi c’è la nanna: tuo figlio piange tutte le notti? Ah no, il mio dorme 12 ore a notte da sempre! È perché non fai così e così e così (che per carità, magari 10 anni fa quando non c’era ancora l’accesso al confronto e alle informazioni che c’è oggi, ma adesso… ti pare che non le ho provate tutte!?).
Poi se tuo figlio piange al nido, eh, è perché tu non sai gestire il distacco e lui lo sente, mentre io bla bla bla.
Tuo figlio non sta fermo al ristorante? Apriti cielo. L’educazione si insegna, non te l’hanno detto? Magari tu esci per la prima volta dopo mesi perché pensavi che le cose andassero meglio, o lui ha una serata indiavolata, ma poco male, tu non educhi tuo figlio, punto.
Poi ci sono le attività, i voti a scuola, pure la scelta della scuola (e che non la scegli in un determinato modo, per evitare determinate cose ecc ecc?).
Insomma, di mamme che hanno sempre la risposta, perché a loro è riuscita bene, è pieno il mondo. È pieno questo blog che conta decine di migliaia di donne, e purtroppo ne leggo ancora molte che ci tengono a dire che “basta fare così”.
No, non basta fare così. Perché io di genitori fantastici con figli non proprio “perfetti”, passatemi il termine, ne conosco tanti. Conosco bambini influenzati dai compagni, bambini chiassosi figli di genitori tranquilli, bambini che non mangiano niente quando in casa si mangia tutto e di più con gioia, bambini che non dormono nonostante tutte le regole del caso siano state messe a punto, conosco bambini che subiscono una pessima influenza dei nonni e conosco anche genitori che ce la mettono tutta ma magari hanno dei problemi, genitori malati, lavori massacranti, problemi economici.
La verità è che confrontarsi è bello, sputare sentenze dall’alto della propria esperienza, nemmeno quando si hanno dieci figli (figuriamoci uno), è una cagata.
Perché come diciamo da tanti anni, prima o poi la ruota gira. Gira perché vostro figlio non sarà sempre e solo sotto la vostra influenza e gira perché voi non potrete controllare sempre la vita, gli eventi, le emozioni e i comportamenti.
E quando succederà, ricordatevi che per fortuna al mondo esistono ancora persone empatiche che invece di mandarvi a fanculo, vi porgeranno la mano e vi aiuteranno. Anche solo a parole.
Perché forse non lo sapete, ma le parole fanno tantissimo. Imparate ad usarle per bene, che di cattiveria a questo mondo ce n’è già troppa.
Che analisi azzeccata!!! Aggiungerei solo che ho visto figli meravigliosi, intelligenti, educati, brillanti e chi più ne ha più ne metta, con genitori pessimi sotto ogni punto di vista. Il che non fa che confermare quanto scritto in questo articolo. Complimenti davvero!