Dispepsia: l’acqua come alleata della tua digestione

cattiva digestione
rimedi per la dispepsia

Dispepsia è un termine che fa rabbrividire: cosa significa? Quale inimmaginabile male si cela sotto quell’enigmatico termine? Quale arcano malessere evoca quel suono aspro e stridente? Care mamme, prima di immaginare il peggio, sappiate che la dispepsia è un disturbo che molte di voi conoscono bene, e con cui si trovano a convivere giorno dopo giorno. Con questo termine che deriva dal greco antico (dyspepto) si indica semplicemente la “difficile digestione”.

In termini medici, si tratta di una sindrome caratterizzata da vari sintomi sgradevoli, che si manifestano principalmente nel tratto digestivo superiore e le cui cause sono quasi sempre riconducibili all’errata assunzione di cibo, di bevande o di entrambi. Avete presente quando sentite quella fastidiosa sensazione di difficoltà digestiva? Quella sorta di dolore che si propaga a livello dello stomaco, accompagnato dalla sensazione di gonfiore, anche quando si è appena iniziato il pasto? Ebbene, è necessario prendersi subito cura di questo disturbo, chiedendo consiglio a un medico e adottando una terapia, altrimenti i sintomi possono peggiorare fino a causare nausea, forti dolori ed eruttazioni.

La dispepsia può inoltre comparire in associazione con altri disturbi del tratto gastro intestinale, come il reflusso gastroesofageo: in questo caso è bene adottare una dieta specifica, concordata insieme a un nutrizionista e associata a importanti modifiche dello stile di vita. È chiaro, infatti, che finché non adottiamo uno stile di vita meno sedentario e non pratichiamo un po’ di attività fisica quotidiana – anche solo una breve passeggiata veloce, una pedalata o un po’ di yoga dinamico – non riusciremo a liberarci facilmente di questi sgradevoli disturbi.

Esiste tuttavia un semplice e immediato alleato contro le difficoltà digestive, e si tratta dell’alimento più naturale che abbiamo: l’acqua. Questo non vuol dire che è necessario berne in abbondanza; anzi, un uso eccessivo potrebbe essere controproducente, perché diluisce i succhi gastrici nello stomaco e rallenta l’attività digestiva. Vuol dire, piuttosto, consumare due bicchieri di acqua a pasto (evitando quindi di mangiare “a secco”) e distribuire il resto della dose d’acqua raccomandata tra un pasto e l’altro. Ma vuol dire, soprattutto, preoccuparsi della qualità dell’acqua che si assume. Esistono in commercio molte tipologie di acque, alcune ad alto contenuto di minerali e con migliori capacità “antidispeptiche”.  Recenti studi hanno valutato positivamente l’effetto di una dose d’acqua supplementare, ovviamente sempre nell’ambito di una dieta controllata, se l’acqua in questione è del tipo minerale ad alto contenuto di ioni bicarbonati, calcio e magnesio. In sostanza questo tipo di acqua è in grado di accelerare i tempi di svuotamento gastrico (accelerazione del transito) subito dopo l’assunzione.

Sono stati proprio i risultati di questa ricerca a suggerire che possa esistere uno spazio per trattamenti “naturali” (come l’uso di certe acque minerali appunto), oltre quelli farmacologici, nella cura della dispepsia. Al di là delle terapie a base di farmaci, che vanno rigorosamente prescritte da un medico specialista, è possibile però adottare dei comportamenti utili ad alleviare i sintomi e ad evitare il peggioramento del senso di disagio. Tra questi, ad esempio, c’è il consiglio di evitare fumo e alcol, primi responsabili dell’irritazione delle pareti dell’esofago e dello stomaco. Una dieta variegata ed equilibrata è altrettanto necessaria, ma i suoi effetti benefici si faranno sentire se ci si abitua fin da subito a masticare a lungo e accuratamente, mangiando lentamente e senza abbuffarsi.

Nell’assunzione dei pasti è bene inoltre fare attenzione sia alle quantità sia alla qualità di ciò che mangiamo; per cui, anche se può sembrare un po’ antipatico segnarsi pesi e composizione nutrizionale degli alimenti, almeno per i  primi tempi è necessario farlo. Si consiglia dunque di frazionare l’assunzione calorica giornaliera in almeno 5 o 6 pasti al giorno, dei quali la cena deve essere necessariamente molto leggero. Una suddivisione accettabile potrebbe essere questa: 15% delle calorie a colazione, 30% a pranzo e 20% la cena; il restante 15% suddiviso in 3 spuntini da 5% di calorie l’uno. Mangiate quindi spesso (ogni tre ore, come i bambini piccoli) ma in modo leggero, dando preferenza a proteine e verdure e diminuendo i grassi (che non dovrebbero mai superare un quarto delle calorie totali).

Date preferenza a yogurt e latticini magri, eliminando i formaggi pesanti; non consumate fritture o insaccati, carni salate o troppo speziate, privilegiando invece il pesce alla piastra o al vapore e la carne bianca cucinata con poco condimento. Esistono moltissime verdure: fatene largo uso ma non concentratevi esclusivamente su quelle con un alto apporto di fibre (tante fibre tutte insieme potrebbero affaticare lo stomaco) ed evitate quelle notoriamente difficili da digerire (come ad esempio i peperoni). Infine, prendetevi una pausa da tè e caffè, bevande gassate e cioccolate: so bene che possono essere di gran conforto, e che sono parte della nostra routine e dei nostri piccoli riti quotidiani, ma servirà a farci stare meglio, a dare sollievo allo stomaco; e chissà che infine non si scopra che non ne avevamo affatto bisogno!

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