ESEMPI PRATICI DEL CARICO MENTALE DELLE MAMME (DA SOTTOPORRE E FAR FIRMARE ALL’UOMO PER PRESA VISIONE)

Abbiamo già parlato del carico mentale delle mamme, e cioè di tutti i pensieri che le mamme hanno in testa anche quando, materialmente, i doveri, i “carichi materiali” si suddividono a metà.

E quindi immaginiamoci questi i bravi padri, quelli che in effetti fanno le pulizie, portano i figli a scuola, dalla pediatra, che cucinano, ecco immaginiamo questi padri alle prese con lo sconforto della compagna, stremata.

MA IO PORTO I BAMBINI A SCUOLA TUTTI I GIORNI

Ok, siamo in una famiglia in cui ci si dividono i compiti: il papà porta i figli all’asilo, la mamma va a prenderli.

Ma scommettiamo che il cambio (perché ieri si è rovesciato addosso il the, lo sapevi?), il grembiule perché fanno il corso di pittura (lo sapevi?), i fazzoletti, l’annuncio firmato, l’invito al compleanno o qualsiasi diavoleria simile, l’ha preparata bella pronta la mamma?

Scommettiamo che se c’è sciopero  se lo ricorda la mamma?

E che nel caso è la mamma che si organizza per quella giornata?

Magari sta a casa il papà dal lavoro, ma scommetto che è stata la mamma a dire “sai domani non c’è scuola e io ho una riunione che non posso perdere”.

MA IO HO CHIESTO A MIA MAMMA DI TENERLI E VADO A PRENDERLI E A PORTARLI

Vacanze, avete piazzato i bambini un po’ dalla nonna materna, un po’ dalla nonna paterna (e sì, va lui a prenderli e a portarli), un po’ con la baby sitter.

  1. son quasi certa al 100% che a tutti questi incastri ha pensato la mamma.

E che ci vorrà?

Ci vuole fare telefonate, incastrare le cose,  sentirsi dire della suocera che il martedì ha la messainpiega, però la baby sitter il martedì tiene un altro bambino, allora resta l’altra nonna ma è senza auto e quindi devi chiedere a tua sorella che la porti a casa tua e ricordarti che devi riportarla a casa dopo il lavoro, quindi sarai a casa alle 7 e non alle 6, caspita doveva venire il corriere per quel reso, devi ricordarti di spostarlo. A proposito di resi, ma andavano poi bene i vestiti che hai preso ai bambini, o vanno cambiati?

Io son stanca solo a scriverlo, figuratevi a farlo.

Tanto più che di solito non lo si fa da bordo piscina sorseggiando moijto, ma dal lavoro mentre scrivi atti o rispondi al telefono o progetti centri commerciali o pulisci i pavimenti dei centri commerciali.

E no, non è stanchezza fisica, ma mentale, perché devi incastrare tutto, tenere a mente tutto, non perderti un pezzo per strada.

  1. scommetto quello che volete, arriva la telefonata del marito “oggi i bambini sono da mia mamma o dalla tua?”

Ecco, perché NOI non abbiamo il lusso di NON SAPERE se sono da una nonna o dall’altra???

MA IO IN CASA FACCIO TANTO QUANTO TE / MA IO CUCINO TUTTE LE SERE

Ottimo, hai anche pensato all’olio, caffè e sale che sono quasi finiti?

Al detersivo? Alle merende per domani? Al fatto che hanno pranzo al sacco e bisogna pur dargli da mangiare qualcosa?

Hai pensato che hanno il bilancio di salute dalla pediatra e va prenotato?

Hai visto che il cane si lecca insistentemente, e bisogna fare un salto dal veterinario? (quindi telefonata, quindi incastrare tra la fine del lavoro e la fine del centro estivo, oppure andare tutti oppure lasciarli da soli quella mezz’ora, ah no, le lettrici mi denunciano).

Hai pensato che “figo, li tengono i nonni” ma dai nonni stanno sul divano 12 ore al giorno e quindi forse è meglio investire un po’ di soldi in centri estivi, perché ‘sti poverini sono reclusi da 6 mesi?

MA TI HO DETTO IO CHE C’ERA IL CENTRO ESTIVO AL MANEGGIO

E le telefonate per prenotare il posto, il modulo di iscrizione online che si incricca duecento volte e ci perdi una mattina, il certificato medico, il modulo covid scansionato, il modulo deleghe con le carte di identità scansionate di zia nonna nuora e cognata, il bonifico, la scansione del bonifico,  tutte queste rotture di palle chi le ha fatte?

E poi magari “certo che 150 euro a settimana, potevamo mica lasciarli a mia mamma?”

Hai pensato, marito, che  magari si può chiedere il bonus centri estivi, ma allora serve il pin o lo spid  che ti arriva metà a casa, metà al telefono, poi devi ricomporlo, ma sei in ufficio e ti sei scordata quello arrivato via posta a casa (sai com’è, stavo pensando al veterinario, al bilancio di salute, al certificato medico sportivo, alla lavatrice che ho fatto partire ma ho scordato di svuotare…) poi rifarlo, scrivertelo sennò sei fottuta, o insomma, servono le preghiere a tutti i santi perchè la procedura vada in porto?

E ancora:

Hai notato quella cosa da approfondire e dedotto che è meglio sentire uno specialista, va individuato, va chiamato, va fissato appuntamento?

Oppure hai notato che c’è uno sviluppo precoce e forse va approfondito e dedotto che allora serve uno specialista,  va individuato, va chiamato, va fissato appuntamento?

Ti ricordi che abbiamo promesso un gatto e dedotto che allora serve un allevamento,  va individuato, va chiamato, va fissato appuntamento?

Sai che a tuo figlio grande non vanno più bene le mutande? Che è senza calzini?

Che il piccolo da 1 mese non mangia più la pasta al pomodoro e va fatta in bianco?

Ti ricordi che ho portato il grande dall’ortopedico e ha detto che servono i plantari e “vanno bene anche quelli che trovi su amazon”?

E chi li ha presi su amazon?

 

Mi fermo qui, ma so che potrete allungare la lista ancora, ancora, ancora….

 

 

 

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