Vacanze rilassanti con i bambini: il bello delle mete semplici

Ci sono quelli per cui la vacanza deve prevedere necessariamente almeno 7 tappe, svariati km, decine di luoghi da vedere, escursioni nella giungla, trekking.
Poi ci sono gli sfaticati che, tra due opzioni, scelgono sempre il non fare nulla, o comunque il fare con meno fatica.
Infine ci sono semplicemente quelli che si sono già fatti il mazzo abbastanza e per una volta vogliono semplicemente il “minor sbattimento possibile”.
Io non sono mai stata una grande viaggiatrice purtroppo: mancavano sempre i soldi per fare dei bei viaggi.
Quanto è arrivato Alessandro, confesso che mi impanicava così tanto la vacanza con un undicimesenne (mille cambi, pappine, pappette, pannolini , sonnellini fissi… aiutooooo), che alla fine ho preferito lasciarlo ai nonni e ridurre le ferie a pochi giorni, ma a due.
Ovviamente mi sono sentita davvero in colpa, ma è stato anche piacevole ritagliarsi questo momento di relax (l’ultimo di coppia, che io ricordi…).
L’anno successivo il pargolo aveva due anni, e abbiamo optato per un campeggio in Croazia. Carino, ma non il massimo: niente sabbia, molte scogliere, molta fatica per evitare incidenti mortali.
Passa un altro anno e siamo andati, sempre in campeggio, a Jesolo. Stavolta benone, sabbia, relax, la vita in campeggio è davvero una manna con i bambini.
Non è un viaggio, certo, ma è una VACANZA.
L’anno successivo, al top del “fai meno”, stessa spiaggia, stesso mare (ma abbiamo cambiato mobile home, ci piace l’avventura!!).
Certo, per molti sarà noioso (anche per me, tra l’altro) si tratta anche di carattere, sarebbe il colmo che chi non viaggiava prima si metta a fare viaggi in Africa con bambini in età prescolare. Ugualmente, per chi invece faceva viaggi in terre estreme, una settimana in campeggio può sembrare la morte del Neurone.
Però vorrei fare vedere il bello anche di vacanze semplici come queste.
E quindi

COME FARE UNA VACANZA SEMPLICE E RILASSANTE CON BAMBINI

Innanzitutto tutto all’insegna del motto: minimo sbattimento, che già la vita è dura.
Mete il più possibili vicine, poche ore in auto, che si può stipare a proprio piacimento fino all’ultimo anfratto (senza quindi doversi poi per forza lavare le mutande nel lavandino…). Nessun jet lag, of course.
Poi: relax e svacco, motto number two.
E sì, si può rilassarsi anche con i bambini.
Personalmente con bimbi piccoli prediligevo il camping, ovviamente in bungalow: la tenda non corrisponde al mio criterio di minimo sbattimento. Già il montarla mi farebbe rimpiangere il lavoro.
Certo, in hotel si trova tutto pronto e pulito, ma bisogna sottostare agli orari e farsi trovare a tavola quanto meno presentabili.
Nel bungalow, puoi rientrare dalla spiaggia a mezzogiorno, piazzare un piatto di pasta fredda davanti al nano ancora gocciolante dall’ultimo bagno, se magna tutti in mutande costume, una sciacquata veloce e via per il pisolino. Se i genitori non ne approfittano per una pennica, c’è sempre la veranda per leggere e svaccarsi.
Idem la sera. Mi son sempre chiesta cosa facciano i genitori in stanza quando i bambini dormono. I miei dormivano alle 21. Ok, al mare si tira un po’ più tardi, ma dopo una giornata di bagni e giochi, sono sfatti. Io ho la necessità di avere poi dei momenti per me, per noi. Il bungalow è una piccola casetta, le belve hanno la loro stanza, e i genitori possono guardare la tv, o chiacchierare in veranda davanti ad una bella birra.
E’ vero, certo, non ci sono grandi stimoli intellettivi, ma a volte è necessario anche solo staccare la spina e non pensare a niente, almeno una settimana all’anno. E comunque, qualcosa da fare si trova sempre: le varie mostre immancabili di insetti mortali, serpenti, scorpioni ed orrori vari, ad esempio, che i piccoli tanto apprezzano. Altrimenti portatevi Dostoevskij.
E per i bimbi c’è comunque l’avventura, c’è comunque il diverso: persone di lingua diversa, orari diversi, ritmi diversi, abitudini diverse, la baby dance.
Ah, la baby dance non è un’avventura? beh, provate voi a ballare “mi sono iscritto a danza, l’ho fatto per la panza”, e poi ditemi.
E non sentitevi in colpa se ancora non hanno visitato un Paese esotico.

IL BELLO DELLE COSE SEMPLICI

Fantastico viaggiare, ma se non si può amen, ai bimbi basti una paletta ed un secchiello, orari liberi e mamma e papà rilassati accanto a loro. Poi chissenefrega se si è a due ore da casa.
Un anno l’asilo, alla chiusura, aveva consegnato ai bimbi una scatola dei tesori, chiedendo di mettere i piccoli tesori che raccontassero la loro estate.
Noi, a parte una breve vacanza a Jesolo in maggio, non eravamo potuti andare in ferie.
O meglio, avevamo fatto le vacanze stando a casa. Piccole avventure sul ruscello del paese, giornate sul lago, la sera a vedere gli spettacoli teatrali per bambini.
A settembre, nella scatola di Ale c’era solo qualche sassolino del ruscello, un paio di fagioli presi durante uno spettacolo, qualche fiore secco, null’altro.
Mi vergognavo, nel consegnarlo alle maestre.
Nei giorni successivi, i bambini raccontavano la loro estate partendo dalla scatolina, e le maestre trascrivevano su un cartellone.
Quando l’ho visto appeso, sono rimasta basita: quello di Ale era il più lungo di tutti! Aveva raccontato delle avventure sul ruscello, di come avesse messo i piedi bell’acqua gelida, del serpente che aveva visto, dei sassi che aveva imparato a lanciare, dell’erica profumata, del timo selvatico…
Qualche giorno dopo la maestra mi ha fatto i complimenti per tutte le cose che abbiamo fatto: e non eravamo nemmeno stati via! Le ho confessato di come mi fossi vergognata per il misero contenuto della scatola, ma lei mi ha “sgridato”, dicendo che le cose che restano più impresse ai bambini sono proprio le più semplici.  Le “vacanze” di Ale e la sua “preziosa” scatola dei tesori sono anche stati citati come esempio nella riunione tra tutti i genitori della scuola, a dicembre, per invitare i genitori a capire l’importanza della quotidianità e della semplicità.
Con tutto questo non voglio dire che viaggiare sia inutile, anzi!, tante volte abbiamo scritto di come viaggiare con i bambini.
Solo, come mi insegnano ogni giorno i miei figli, credo che lo straordinario sia nelle piccole cose. Almeno per i loro occhi magici di bambini.
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8 Comments

  • E' tanto da malate mentali voler fare sia le vacanze avventurose che quelle tranquille? 😀
    è che io starei sempre in giro, anche solo per una passeggiata in un paesino limitrofo… quindi vedo lati positivi sia nel viaggio lontano e avventuroso che in quello breve e con poco sbattimento…
    insomma basta partire per un po'!
    Siamo appena tornati dal WE a Mantova e già penso a quando potremo andare in qualche bosco qua intorno 😀

  • Anche noi optiamo spesso per mete a poche ore di macchina e con poco sbattimento. A loro piace il mare, qualunque esso sia.
    Poi, garantisco che dopo 4 giorni di mare con 3 pupe, non vedi l'ora di tornare a casa!

  • Faccio l agente di viaggio ,ho girato in lungo e in largo,anche affrontando 20 h di volo,fuso orario,cibo e culture diverse,e sono esperienze che ti fanno crescere,aprono la mente e ti arricchiscono l animo.ho sempre detto : quando avrò un bambino lo farò viaggiare tantissimo.. . Si come no 😛 mia figlia ha 23 mesi e x due anno le nostre vacanze le abbiamo passare in hôtel nelle marche.questo anno ho ricominciato a sfogliare cataloghi e tra Maiorca,minorca ,mikonos…è comparso x magia anche il catalogo MARE ITALIA.
    tutto questo x dire che puoi avere la mente aperta al viaggio e all avventura ma quando si inizia a pensare a NOI e non piu IO,ti rendi conto che una qualsiasi spiaggia dell Adriatico puo darti le stesse gioie e lo stesso divertimento di una spiaggia esotica e x i nostri cuccioli basta sabbia e secchielli e paletta x stare bene

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