Ho chiarissima in mente la prima volta che ti ho visto. Ed è incredibile pensare che quel neonato lì, con i capelli neri, sveglio e con lo sguardo incazzatissimo, sia tu.
Tu che ora sei sempre allegro, ridi con la tua fossetta sulla guancia, mi fai scherzi di continuo, mi prendi in giro e mi prendi in braccio.
Tu che sei orgoglioso di essere più alto di me, che fai pesi e flessioni, ma odi se qualcuno ti guarda e ti dice che sei bello.
Sei rinato alle medie: proprio quando gli altri diventano scontrosi e silenziosi, tu sei rifiorito, non c’è giorno che non ti alzi sorridendo e abbracciandomi, non c’è giorno che non senta la tua risata rumorosa o non ti veda piegarti in due dalle risate con quella faccia buffa che hai quando ridi, che rallegrerebbe chiunque.
Qualche giorno fa, vedendo in una serie tv il classico adolescente incazzato con i genitori e con il mondo ti ho detto “sai che potrei metterci la mano sul fuoco che tu non sarai così?”.
Hai 12 anni, sei già per tanti versi nell’adolescenza e la stai affrontando così bene, mi racconti così tante cose, trascinandomi per la mano in camera mia perché sono “cose solo nostre”, che non ci credo che tutto possa cambiare.
Poi ieri ti ho detto qualcosa che nemmeno ricordo, forse ti ho ordinato di fare i compiti o chissà cos’altro e mi hai risposto offeso “sai, fossi in te non ci metterei la mano sul fuoco che non diventerò un adolescente incazzato”. E’ il tuo umorismo, che sai usare anche quando sei arrabbiato, la cosa che preferisco di te.
Tu che a 7 anni mi avevi regalato un foglio con scritto “bonus 10.000 abbracci da usare quando avrò 16 anni” perché ti avevo detto che da adolescenti ci si vergogna della mamma e non si abbraccia più. Io l’ho appeso in camera per non perderlo ma se va avanti così non servirà riscuoterlo, perché ti devo staccare di dosso, appiccicoso, affettuoso figlio biondo.
Tu, che fai i test per la patente online (e li passi pure) perché vuoi il motorino a 14 anni, ma intanto la cosa che preferisci è guardare Modern Family insieme la sera.
Tu, che sei il primo e unico al mondo che adora i miei difetti, che scrivi nei temi “mi piace la mia mamma perché sta sempre sul divano con me e non perde tempo a pulire”. Che mi dici che ti piaccio morbida e “non dimagrire che sei bellissima così”, che mi dici che adori avere una mamma “strana” e fuori dagli schemi “ perchè invece che dire come le altre “sei in punizione!!” mi dici “riprovaci e ti affetto il culo!” o “ti affogo nel water!”.
E ridi, ridi, ridi. Anche quanto ti dico “per fortuna che sei bello, forse la gente non si accorge che sei tonto”, perché non serve mai aggiungere “scherzo” , tu la capisci la mia ironia, da quando hai iniziato a parlare.
Tu, che se fossi meno stronzo con tuo fratello saresti il Figlio Perfetto.
E poi Tu, piccino, che hai 9 anni e sei uguale a quando ne avevi due, quando guardo le vecchie foto non so mai quanti anni avevi perché ti vedo sempre identico.
Tu, che mi hai detto: sai mamma, io e te abbiamo scoperto il “moto perpetuo” perché io aspetto sempre che mi dici che sono bravo, ma io non lo sono quindi non me lo dici, io divento cattivo perché non me lo dici e tu per forza non puoi dirlo perché non lo sono”.
E invece lo sei, li vedo gli sforzi che fai per migliorarti, ma forse avevi ragione tu, perché ultimamente te lo dico di più, quanto sono fiera di te, e non credo sia un caso se davvero in queste ultime settimane sto rivedendo il piccolo Tino di 7 anni fa.
Quello che si sveglia e corre ad abbracciarmi dicendo “la mia mamma!”, che non dice più solo NO, che sorride di più, che ad una richiesta risponde “certo mammina”.
Le risate ancora mancano, ma intanto fai ridere me, con le tue canzoni e le tue poesie, con le tue frasi surreali, come quando hai scoperto che i compiti delle vacanze non erano solo il libro che già hai faticato a finire e te ne esci con un “è la fine di una giovane mente!”.
Tu, strano essere faccia buffa e occhi svegli, dal linguaggio forbito che i tuoi compagni non capiscono ma accettano divertiti.
Tu che mi dici: sono labile mamma, una signora ha detto alla nonna “come farai ora che vanno via i nipoti?” e io ho pianto pensando a quando sarò grande e me ne andrò e ti lascerò da sola.
Tu e i tuoi giri in tondo, le maglie al rovescio e i capelli sparati.
Tu che chiedi “se potessi, mi cambieresti?”.
Voi, 12 anni e 9 anni, che ancora non avete capito che, immaginandovi, non avrei mai sperato di poter avere tanto.
Ciao Morna, straordinaria come sempre, ci regali pensieri emozionanti.