La prevenzione oculare nei bambini: quando dove come e perché

oculista occhiali bambino

Per il ciclo “Incontriamo l’oculista”, che vi abbiamo presentato qui, abbiamo partecipato ad una conferenza con la presenza del professor Andrea Piantanida con alcuni specialisti dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma: il dottor Michele Fortunato medico oculista, la dottoressa Elena Bozzola, segretaria nazionale della Società Italiana di Pediatria (SIP) e la dottoressa Antonella Lamorte, ortottista.
Qui trovate il calendario dei prossimi appuntamenti (gratuiti e da seguire da casa) che andranno avanti fino al 30 ottobre.

Ma veniamo subito al dunque e parliamo di prevenzione oculare nei bambini: quando fare una visita oculistica pediatrica? Quali sono le tappe di una corretta prevenzione oculare?
Come prima cosa ricordiamo che la valutazione iniziale è fatta dal pediatra.
Il pediatra infatti è il primo a conoscere il bambino e la storia anche clinica della sua famiglia, oltre che la gravidanza della madre: tutte informazioni preziose per una valutazione accurata.
La prima visita oculistica generalmente, in assenza di sintomatologia particolare, andrebbe messa in calendario dai genitori tra i 6 mesi e l’anno di vita del neonato.
È bene prevedere due controlli di routine poi, uno entro i 3 anni, uno all’inizio della scuola primaria e uno al passaggio dalla scuola primaria alla secondaria.

Quali sono invece i segnali che ci devono fare scattare un campanello di allarme e farci rivolgere ad un oculista?

Occorre prestare attenzione particolare quando il bambino:
– chiude un occhio;
– avvicina gli oggetti;
– ha una forte lacrimazione (anche in fase neonatale è un importante segnale);
– ha un tremore oculare;
– tende a strabizzare;
– è infastidito dalla luce (fotofobia).
Con una visita precoce possiamo individuare disturbi e problemi quali la differenza di dimensione tra i due occhi, lai diversa refrazione e la diversa motilità dei due occhi e anche un eventuale astigmatismo.

Qual è il ruolo dell’ortottista nella prevenzione delle malattie oculari?

L’ortottista indaga i movimenti oculari e gli aspetti sensoriali e motori. Tra gli altri screening principali che esegue l’ortottista ricordiamo
– il riflesso rosso;
– l’ambliopia o “occhio pigro”.
L’ortottista lavora su disturbi comuni quali gli strabismi, i problemi di fissazione, il nistagmo, le paralisi cerebrali che inficiano sul sistema visivo e le sindromi rare con effetti sulla motilità oculare.
La visita ortottica affianca quella oculistica e non prevede test invasivi: l’ortottista esamina il bambino: come cammina, come orienta gli occhi, come sono i riflessi corneali (nello strabismo, ad esempio, la luce puntata non cade al centro dell’occhio), ed esegue, se necessari, esami strumentali.

E’ quindi un professionista che rientra nel novero delle persone che si occupano di prevenzione oculare e che possono aiutarci.

Parliamo di un paio di difetti piuttosto diffusi e che sono fonte di preoccupazioni dei genitori:
lo strabismo e il nistagmo.

Lo strabismo è una condizione in cui i due occhi non funzionano contemporaneamente: si verifica quando un bambino non allinea uno o entrambi gli occhi e può avere una causa refrattiva o muscolare.
Si può risolvere con diversi strumenti, a seconda del tipo e della gravità: applicando gli occhiali, facendo un bendaggio dell’occhio più potente costringendo così a lavorare quello più debole e, infine, ricorrendo alla chirurgia.
Si risolve comunque in una buona percentuale di casi.

Il bambino con nistagmo è ritenuto erroneamente un bambino che non si può visitare; sfatiamo il mito. Il bambino con nistagmo può essere gestito e può essere sottoposto a visita oculistica come tutti gli altri.
Può essere esaminato dal punto di vista visivo: è possibile misurare i decimi, come per gli altri; può essere utile usare la cosiddetta “bendina” per occludere e in una visita oculistica può fare tutto quello che si fa nelle visite oculistiche degli altri bambini.

Falsi miti da sfatare: il rapporto tra vista e allattamento al seno. Davvero la vista della madre risente dell’allattamento al seno o, comunque, del suo protrarsi?
Solo transitoriamente: gli effetti sulla vista sono transitori.

Donne in allattamento: continuate ad allattare!

 

occhiali bambini oculisti

E’ possibile che i problemi visivi siano il segno di altri disturbi sistemici? Può la prevenzione oculare essere quindi d’aiuto nella diagnosi precoce di altro?
Sì, il sistema visivo occupa il 45% dello spazio all’interno del sistema nervoso centrale, i problemi visivi, quindi, possono segnalare la presenza di una malattia sistemica: ad esempio, un tumore del sistema nervoso centrale può esordire con una diplopia; l’occhio secco è tra i sintomi di alcune malattie autoimmuni, come il Lupus; l’uveite può accompagnarsi ad una artrite idiopatica giovanile.
Ecco quindi che una buona visita oculistica fa prevenzione non solo per gli occhi, ma per molto molto altro.

Chiudiamo con un cenno al tema del momento: il Coronavirus.
È vero che la congiuntivite è un sintomo? E anche per i bambini?

Sì, peraltro la lacrima: può essere veicolo di contagio da Coronavirus, ma allo stato sembrerebbe estremamente rara, ancor più nei bambini.

Se l’argomento vi interessa e volete approfondire o continuare a seguire il ciclo di conferenze comodamente da casa e gratuitamente, qui i prossimi appuntamenti

L’iniziativa vanta il patrocinio della Società Oftalmologica Italiana (SOI) ed è promossa dalla Fondazione Salmoiraghi & Viganò, ente no profit che ha lo scopo di diffondere la cultura della prevenzione oculare facendosi garante, grazie a 150 anni di esperienza, di un’informazione corretta e rigorosa dal punto di vista scientifico sull’importanza della prevenzione visiva.

Post in collaborazione con fondazione Salmoiraghi & Viganò

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