I ragazzi delle medie diventano adulti all’improvviso?

Questa estate avevo scritto un post su facebook, in cui dicevo che quasi non esistono centri estivi per ragazze/i sopra i 12 anni, e, quando esistono, ci sono pochissimi iscritti. Al contempo, notavo che nella piazza del mio paese era pieno di ragazzini delle medie lasciati a bighellonare tutto il giorno.

Erano arrivati tantissimi commenti, e moltissime mamme si erano risentite, dicendo che “non conosco la realtà dei piccoli paesi” che “dovendo lavorare, non ci sono alternative” , che “non tutti possiamo permetterci i centri estivi” e che “giudicavo”, perchè dicevo che questi ragazzi stavano là abbandonati a loro stessi.

Balle, scusate.

Io vivo in un piccolo paese, di quelli con il cartello “qui i bambini giocano ancora per strada”, anche i miei figli escono da soli, e anche io avrei risparmiato volentieri i soldi del centro estivo (infatti ho poi investito nelle ferie il rilevante budget di 800 euro -a proposito, devo raccontarvi anche questo-). E non era un giudizio verso nessuno, dicevo solo quello che vedevo DA ME, e cioè un gruppo di ragazzini e ragazzine che stavano tutto il giorno sulle panchine tra bestemmie e selfie.

Quel giorno ho fatto un “esperimento sociale”. Dopo qualche ora ho postato sempre sulla nostra pagina facebook un vecchio post in cui dicevo che ogni tanto lascio i bimbi da soli, e in cui molte mamme hanno commentato di fare lo stesso: beh, non avete idea dei commenti indignati, dei “è reato!!!”, “siete da rinchiudere”, “bisognerebbe chiamare i carabinieri”, ecc.

Ma quindi mi chiedo e vi chiedo, com’è che lasciare solo un bambino di 10 anni un quarto d’ora è da pazzi incoscienti, ma lasciarne uno di 12 tutto il giorno al parco è normale?

Dov’è che si intacca il meccanismo?

Forse appena varcano la porta delle medie sono improvvisamente adulti, così di colpo?

Perchè io ho la netta sensazione che si stia addosso (anche troppo) ai bambini fino alla quinta elementare e poi ciao, adios, liberi tutti.

Tant’è che a quelle che rispondevano “dobbiamo lavorare, non ci sono alternative a lasciare i figi (delle medie) soli” chiedevo : ma quando i figli erano alle elementari (cioè l’anno prima) non lavoravate o eravate più ricchi? Perchè per un figlio di quinta elementare si possono investire soldi per una sorveglianza e un’attività costruttiva e per un figlio in prima media no?

La verità è che moltissimi genitori smettono di controllare proprio quando dovrebbero cominciare a farlo.

Quella dei centri estivi è solo uno dei tanti segnali di quello che vi dico (solo da me, per esempio al centro estivo parrocchiale per le iscrizioni dei bimbi delle  elementari ci sono code fin dalle 6 del mattino e liste di attesa eterne, per le medie ci sono posti a volontà. E peraltro mio figlio mi ha odiato per averlo iscritto, perchè nessuno dei suoi amici ci andava, tanto per chiarire).

Altro esempio: il telefono e i social.

Si passa da “a mio figlio il telefono mai” a vedere lo stesso figlio/a iscritto sui social 3 mesi dopo.

Qualche giorno fa, mentre guardavamo Modern family (che vi consiglio caldamente da vedere con i figli dai 9 anni, davvero ironico e divertente) una delle figlie aveva avviato una sorta di attività di vendita di scarpe puzzolenti a feticisti.

Ho spiegato cosa sono i feticisti e Ale se ne esce con un “ah allora è come quello che ha chiesto alla mia compagna C. una foto dei suoi piedi!”

E lei l’ha mandata??!!!

“Sì, tanto erano solo i piedi!”

E certo, perchè aprire “una porta” ad un maniaco è cosa buona giusta.

Controllo la chat di mio figlio regolarmente (non quotidianamente perchè anche io mi scoccio tra tutte le emoticon e catene idiote che si mandano, lo so che è una rottura), ma ho la netta sensazione che pochissimi genitori lo facciano.

Perchè? Beh, a prescindere dalle bestemmie che mi capita di leggere (e non è questione di essere credenti ma se mio figlio si azzardasse sicuro sarebbe l’ultima volta che vede una chat e mi aspetto che anche per gli altri genitori sia così, è una questione di educazione) e dalle catene di sant’Antonio (mio figlio lo ha fatto due volte, poi gli ho detto che sono cagate e di non farlo più e ha smesso, eppure imperversano: nessun altro lo ha detto ai propri figli?) ho letto nell’ordine:

-uno scrivere che il padre è un rompicoglioni (e ci sta che lo sia eh, ma se il padre leggesse dubito che lo scriverebbe);

– una dire che quando i genitori vanno a dormire si alza per guardare horror sul telefono fino alle 2 di notte.

– un’altra scrivere cose molto preoccupanti alludendo alla voglia di farla finita.

– balletti ammiccanti su tik tok

Non sto dicendo di essere migliore, nè tantomeno “a me non capiterà”, io sto attenta, spiego, parlo, controllo, ma so benissimo che i ragazzi sono svegli e sanno cancellare quello che vogliono resti segreto. Eppure ho questa nettissima sensazione di ragazzini mandati allo sbaraglio.

Il gruppetto che vedevo questa estate, e che non mi piaceva per nulla, non era nemmeno del posto. Era un gruppo di neo-bulletti che veniva dal paese principale (noi siamo una piccola frazione) perchè evidentemente là erano degli sfigati, da noi potevano fare i fighi. Beh loro (posso dirlo?) erano davvero abbandonati a loro stessi, visto che arrivavano la mattina e se ne andavano la sera tardi,  nel frattempo a volte andavano al lago da soli (quest’anno ci sono stati una marea di annegamenti, credo che farò fatica anche a 16 anni a mandarlo solo…), guardavano video discutibili, parlavano a insulti e parolacce, qualcuno fumava. In più, erano sempre circondati da ragazzine di 12/13 anni che fino all’anno scorso non uscivano da sole neanche per portare il cane.

E sapete una cosa? Lo so che è bello stare in pace, lo so perchè mi capita, perchè ieri il piccolo dopo scuola non è neanche venuto a casa, è andato diretto da un suo amico (nemmeno lo sapevo,mi ha avvisato la mamma dopo), e poi sono stati a giocare nelle vigne fino alle 7 di sera. Il grande ha fatto i compiti ed è uscito con il suo drone. E io son stata a casa, da sola. Ed è una pacchia, dai, ammettiamolo.

Solo che è un casino, io credo che già il fatto di dargli un’occhiata almeno ogni ora possa limitare i danni (anche solo per sentire la puzza di fumo, o alito da birra, se invece rientrano dopo 5 ore ciao).

E’ difficile per tutti, lo so, loro chiedono libertà, la vedono negli amici e ne pretendono sempre di più.

Ed è anche giusto che ne abbiano, a mio avviso.

La cosa migliore è lo sport o la musica, che li tiene impegnanti in modo sano, io ancora non riesco a convincerli e mi mangio le mani per non aver insistito prima, adesso son quasi grandi, si sentono fuori posto a entrare in un gruppo dove sono i più scarsi (ma insisto, qualcosa troverò).

Però vi prego, mamme e padri di figli preadolescenti, controllate, parlate, rompete le palle, iscriveteli all’oratorio, a musica a sport, ma le giornate sul muretto, magari con sconosciuti, no, non sono pronti, sono piccoli e indifesi ancora.

Non diventano adulti in una notte. Loro lo credono, ma se ci crediamo anche noi è la fine.

 

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8 Comments

  • Sono completamente d’accordo col tuo post. Io abito in un paese e ho un figlio in 5 elementare e durante l’estate è uscito qualche pomeriggio con gli amici e vicini di casa per andare in piazza e al parco. Uscivo anch’io per controllarlo con la scusa di andare a fare spesa, passare da mia madre, ecc e in più facevo passare mia sorella che tornava dal lavoro più tardi di me nei luoghi dove lui diceva sarebbe andato. Io finché non rientrava non ero tranquilla comunque. Tra l’altro pochi giorni fa ho saputo che un gruppetto di ragazzini del paese, sempre durante l’estate, hanno detto ai genitori che sarebbero andati in piazza e invece così non è stato. Sono andati da soli a fare il bagno al fiume e in due hanno rischiato di annegare. Da quando ho saputo questa cosa non riesco a levarmela dalla testa. In più qualcuno dice che già alle medie alcuni ragazzini iniziano a fumare le canne e sempre durante l’estate uno è finito in coma etilico (13 anni) e salvato per un pelo da un passante che lo ha visto agonizzante al parco. Io ho una paura immensa di tutto questo e cerco di parlarne a mio figlio nei dovuti modi ovviamente. Lo iscriverò al doposcuola anche alle medie e ai vari sport che già fa. Ho in previsione anche un corso di chitarra che mi chiede già da un po’. È veramente difficile ma bisogna provarci, loro adesso chiedono libertà ma sono ancora bambini.

  • Mammamia che paura! Noi abitiamo in una città abbastanza grande e mio figlio ancora non ha 9 anni ma già tremo per le medie. Infatti a gennaio farò la preiscrizione in una scuola parificata che offre la mensa e il dopo scuola/ musica/ sport per i 2/3 giorni in cui lavoro sul turno di pomeriggio e rientro verso le 17. Ma l’idea di lasciarlo completamente solo per ore non mi piace assolutamente. In questo modo resterà solo circa un’ora. Io penso che il vero e più difficile controllo, cioè quello discreto, inizi proprio dalla prima media. Speriamo bene

  • ci sono anche persone, molte persone, che non hanno le possibilità. Devono lavorare e stop, fa parte anche dell’indole dei ragazzi fare i “bulli” magari hanno genitori alle spalle che li controllano ma poi l atteggiamento è quello!!!!Trovo di un insicurezza assurda controllare il cellulare al proprio figlio ma su dai che cavolata !!io ho due figli adolescenti mai fatto il carabiniere mai avuto problemi fino ad adesso ma appunto di carattere sono tranquilli e poco spavaldi……………….

    • non si tratta di fare il carabiniere, ma di fare il genitore. Io sto parlando di ragazzini delle medie (11/12 anni), è veramente assurdo non guardare mai il telefono di ragazzini così piccoli

  • Molto interessante, ci sto passando anch’io. Il mio ha 13 anni…in effetti l’offerta di “passatempi” a questa eta’ si riduce….e’ davvero una fase delicata. il problema e’ che non ci sono istruzioni o percorsi “standard” a cui riferirsi. Alcuni a 10 anni sono bambini ed improvvisamente ad 11 si comportano gia da adolescenti…allora diventa difficile imporgli il campo estivo o l’attivita programmata. si resta spiazzati! altri maturano piu’ lentamente e i neo-bulletti li devono subire….qualunque sia la relta’ dei notri figli, in questa fase vanno davvero controllati…

  • Sono molto d’accordo con il tuo post ma il ragazzino che scrive che il papà é un rompicoglioni deve poterlo fare, si può parlare, ogni tanto a 13 anni controllare (prima non darei uno smartphone), ma un ragazzino deve poter sentirsi libero di dire che fa fatica con suo padre senza paura e timori, quello é anche il ruolo degli amici e ci sta, secondo me.

  • Sono pienamente d’accordo con te.
    I figli richiedono energie fisiche ma soprattutto mentali ed emotive!
    La mia grande fa prima media e la sensazione è proprio questa: fino ad un anno fa erano.iperprotetti, seguiti e coccolati e ora volano da soli! Ma dopotutto hanno solo qualche mese in più e…un cellulare in mano!
    Io sono fortunata perché la mia è molto tranquilla, mi fido di lei ma penso che ogni tanto bisogna comunque controllare, chiedere, sorvegliarli… magari da lontano…. è giusto che anche loro si rendano conto che i genitori non sono spariti ma gli stanno dando una fiducia che devono conquistarsi a piccoli passi costantemente.

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