Restate per sempre così, vi va?

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Restate per sempre così. Con la risata forte, chiassosa, che la sera arriva proprio quando dovete prepararvi per andare a dormire, perché la felicità non si interrompe e chi sono io per gridarvi di andare a dormire?

Però ogni tanto lo faccio, e voi ridete comunque, e alla fine rido anch’io.

Chiamatemi ancora e ancora, quando finalmente siete a letto e però io ci sono da più tempo di voi, e non ho nessuna voglia di distrarmi dal libro che sto leggendo eppure voi mi chiamate: mamma, il bacio! E se non rispondo, mamma, allora vieni?

E vengo sempre, ed è un bacio, poi sono due, poi senti mamma ti leggo questo, e quando torno a letto sono passati venti minuti.

Restate sempre così, arrabbiate la mattina perché dovete alzarvi, eppure il primo pensiero che avete è abbracciare il gatto, il secondo abbracciare me. Restate così, a scegliere i vestiti per la comodità e per nient’altro, senza bisogno di guardarvi troppo allo specchio perché ancora quella smania lì non ce l’avete, e se non fosse per me che vi rincorro con la spazzola andreste sempre a scuola spettinate.

Continuate a rispondere ok, quando vi dico di fare qualcosa. Anche se ve lo dico con un tono antipatico, come se fosse una cosa gravissima, aver lasciato lo zaino all’ingresso ed esservi messe a giocare al pc, nemmeno mi aveste offesa, o aveste rubato. Eppure voi interrompete tutto e andate, solo perché ve l’ho detto io.

Restate sempre così, posso stare un po’ sulle tue ginocchia, mamma?

Un câlin (coccole in francese), mamma?

Continuate a suonare il piano in ogni momento, a farlo con amore e a chiedermi di ascoltarvi. A imparare orgogliose una melodia, a ripeterla ogni giorno perché io vi dico che bisogna farlo.

Restate così: non ditemi mai e perché dovrei farlo? Non lo sopporterei.

Rispondete ancora e ancora, alla mia frase “cambierete, eccome se cambierete, e non mi vorrete più”, ma non è vero mamma, noi ti vorremo sempre.

Restate sempre così, in questo limbo in cui siete mie eppure non avete davvero bisogno di me, questo limbo che durerà pochissimo, questo limbo in cui io sono il vostro tutto pur ormai non essendovi più necessaria. Sono puro piacere, sono la vostra compagnia, sono una guida.

Restate così, piene di gioia per il mondo, senza pensieri inutili, senza ragazzi a cui piacere, amiche con cui litigare, genitori da odiare, no da contestare.

Restate così anche quando sarete adolescenti, va bene? Quando avrete il cellulare, quando uscirete da sole: tornate a casa e dite “ok” quando vi chiederò di fare qualcosa, continuate a leggere, ad amare il piano, a fare i compiti quando lo dico io, a seguire i miei consigli.

Restate così, perché non lo so mica se sono pronta a perdere tutto questo.

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