L’amore ai tempi dei figli: quanto il tempo per la coppia tiene uniti i genitori

coppia dopo figli

Abbiamo ricevuto una mail da una mamma il cui oggetto era, semplicemente, “mariti“. Secondo lei, in rete, dopo la mamma perfetta, impera un’altra moda, quella della moglie perfetta. Esisterebbero quindi “fronde di mamme così innamorate dei loro mariti da mettere Lui al primo posto per ogni scelta al solo fine di tornare a dormire abbracciati nel lettone“.

Devo ammettere che non ho mai fatto caso a questa tendenza, ma magari voi che state leggendo me la confermerete. Qualcuna di voi dirà sì, la sera non vedo l’ora di tornare da lui, quindi l’importante è che sia di buon umore, faccio tutto io, non importa, oppure vi scaglierete contro chi fa così aggiungendo che invece voi, la sera, fingete di addormentarvi in camera dei piccoli sperando si addormenti pure lui.

Non ho quindi un punto di vista formato su questa cosa, non ci avevo mai fatto caso, semplicemente. Non faccio parte della categoria che si addormenta in camera coi figli – mai successo – ma nemmeno di quella che non aspetta altro che tornare da Lui. Semplicemente, vivo alla giornata, e considerato che per due anni ho dormito sola perché lui non c’era, meglio così.

Voglio invece porre alla vostra attenzione un’altra questione, che secondo me è molto più interessante dibattere e su cui, sono certa, tutte hanno un’opinione (mi piacerebbe anche discutere di quanto anche gli uomini abbiano un’opinione al riguardo, ma ora ci penso).

Il tempo per la coppia.

Secondo molte donne che frequentano pagine, gruppi e via dicendo, il tempo per la coppia è fondamentale per avere una buona relazione. Lo dicono proprio come fosse un assunto, come il miele che fa bene al mal di gola, l’alcol che cura le ferite (intendo il disinfettante, su): se non vi prendete del tempo per la coppia, sarete destinati all’infelicità, al divorzio, al tradimento.

La mia opinione riguardo a questo assunto è riassumibile brevemente, in sole tre parole: che cagata pazzesca.

Secondo la teoria “il tempo per la coppia“, infatti, si considerano tempo per la coppia cose come:

  • uscire da soli almeno ogni (settimana, mese, trimestre, semestre, anno, questo dipende da cosa riesce a fare chi espone la teoria)
  • cenare dopo i figli
  • fare vacanze da soli
  • guardare film sul divano accoccolati
  • accoppiarsi almeno ogni (settimana, mese, trimestre, semestre, anno, vedi sopra)

Sono certa di aver dimenticato dei capisaldi dell’assioma che, mi pare ovvio, anche senza esempi pratici si spiega da sé. Il tempo per la coppia è tutto quel tempo che tu tiri fuori dal resto del tempo, sostanzialmente quello dedicato ai figli (a volte anche agli amici) per occuparti con attività che riguardano solo te e la tua dolce metà.

Come mai penso che si tratti di una cagata pazzesca?

Punto primo, il tempo per la coppia inteso come uscite o vacanze da soli non è così scontato. Non tutti hanno squadre di nonni a disposizione a cui mollare gli infanti (e anche per chi li ha: bisogna che i nonni abbiano voglia, e cambia pure in base all’età e al numero di figli). Non tutti hanno i soldi per pagare una babysitter e uscire una volta alla settimana, o farsi giornate alla spa. Quindi tutte queste coppie sono destinate a fallire?

Un altro punto che mi pare fondamentale in questa mia analisi quasi scientifica è:

non tutti hanno bisogno del tempo per la coppia.

E ancora: non tutti hanno la stessa visione di questo tempo.

Per me tempo per la coppia è inteso diversamente. Per me tempo di coppia, soprattutto di coppia di genitori, è tutto un insieme di cose che si fanno insieme, un tempo che si vive serenamente, in cui si ride, in cui ci si sostiene. Ognuno ha il suo: il mio può essere ritrovarsi la sera per bere una birra e raccontarsi la giornata, il vostro può essere andare al cinema insieme, soli, una volta alla settimana. Il mio può essere ascoltarsi, quando si raccontano i problemi. Il vostro può essere passeggiare mano nella mano. Il mio può essere viaggiare in famiglia, il vostro viaggiare da soli.

Un’altra verità da tenere in conto, secondo me, è che quando si parla con persone che hanno vite diverse dalle nostre, è importante ricordarsi che le possibilità sono diverse. Se io dico che è fondamentale uscire una volta a settimana da soli per non avere le corna (che discorsi, che discorsi signore mio) e voi non potete farlo perché lavorate su turni, o non avete i nonni, o non potete permettervi la babysitter, creo in voi un inutile senso di inadeguatezza che non vi farà apprezzare ciò che invece avete e magari conta realmente per voi: il tempo vostro, quello che voi sapete usare.

Perciò il tempo di coppia sì, è importante, ma non inteso come fanno certe donne che su Instagram ci tengono a farci sapere che il loro matrimonio è perfetto perché sanno prendersi quel tempo che corrisponde a uscite soli, viaggi soli, tanto sesso in ogni modo e in ogni luogo.

Una coppia resiste perché ci crede. Perché parla, perché ride insieme, perché combatte insieme le fatiche della vita. Nessuna uscita o appuntamento fisso ripara dall’infelicità se non c’è un progetto comune, se non si ritiene di camminare insieme. Non saranno le serate a teatro, magari passate in silenzio, a migliorare le cose: il tempo serve, è utilissimo, se si ha bisogno di respirare, se si ha bisogno di ritrovarsi, ma non è fondamentale.

Si può essere felici anche senza mai andare a cena da soli. Si può essere felici volendo fare i genitori sempre. Ognuno trova la strada per la propria felicità, gli assiomi, nelle relazioni, non servono a niente.

Anzi, sono proprio una cagata pazzesca.

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