I miei figli non mi mancano, non merito di essere madre

mamme di merda

Come arriva l’estate, orde di madri e padri depositano i figli chi dai nonni, chi dagli zii, chi ai campi estivi, chi dove capita, l’importante è sistemarli che tre mesi son tanti e c’è da lavorare.

E puntualmente, come l’afa che ti fa pezzare quando hai un incontro importante e ti trasforma i capelli nella nuvola del mio mini pony, arriva lei: la mancanza.

O meglio, la non mancanza. Però non ditelo a nessuno.

Perché voi siete lì che insomma tirate un respiro dopo un anno di merda (2020 e 2021 con bonus), finalmente prendete il caffè a letto, arrivate in ufficio pettinate, la sera riuscite anche a fare due chiacchiere, scoprite pure di vivere con un essere umano che ha superato la maggiore età, e poi mentre siete a non far niente, a godervi il silenzio per quei pochi giorni che vi è concesso, scorrete i social e…

DIO MI MANCA TERRIBILMENTE MIO FIGLIO, STASERA DORME DALLA NONNA AL PIANO DI SOTTO

Ed ecco che nella vostra testa arriva prima un pensiero

Cazzo, i figli!

Poi iniziate a struggervi pensando che a voi non mancano per niente, e magari dovrebbero, e se non vi mancano allora siete delle mamme di merda, eh però ai padri perché nessuno dice queste cose, e quando ero in maternità e me ne andavo due mesi dai miei e lui stava senza di noi mica gli mancavamo.

Perciò iniziate a interrogarvi su tutta la vostra vita, sul senso dell’essere madre, sul perché stiate così bene da sole, su quello che potrebbero dirvi:

perché hai fatto figli allora?

a me non sembra tanto normale che non ti manchino

ah no io non potrei mai!

O anche il grande classico: devo andare via un giorno per lavoro, sono una madre di merda se lo lascio a dormire da mia madre?

E così quei giorni che dovevano servirvi da riposo, per riprendervi da un anno di corse, notti di merda, letti condivisi, preparazione di pasti e pasti e pasti (diomiosignoresantissimo) corse tra ufficio, scuola, calcio, danza, chitarra, catechismo, incastri col marito che manco foste il CEO di Apple, post it, agende, appuntamenti, telefonate, scusi signora può venire a prenderlo?, quarantene, dad, compiti, urla, pianti, pannolini, lavatrici, eccetera eccetera eccetera, ecco quei pochi giorni vengono rovinati da lui.

Lui chi?

IL SENSO DI COLPA

Quella sensazione di aver sbagliato qualcosa, di essere sbagliate semplicemente perché non si è come vorrebbero che si fosse. Perché è troppo difficile ammettere di essere umani. Ma la verità è che là fuori c’è un mondo pieno di persone umane, che si godono quelle ore, quei giorni, a volte pure quelle settimane di pace, di tranquillità, di ripresa delle forze.

Non sentirsi in colpa è fuori moda, ma se ci fossero più donne (gli uomini meriterebbero un capitolo a parte, e comunque ne abbiamo già parlato) che ammettono che quei giorni sono vitali e che no, non si disperano perché i figli sono via, che anzi ne godono, stanno bene, sono in pace, quel senso di colpa non esisterebbe e ci accetteremmo più facilmente.

Quale relazione non ha bisogno, ogni tanto, di un respiro? Ecco, pensate alla relazione più totalizzante del mondo.

Se avete la fortuna di passare qualche giorno senza figli, approfittatene. Siate felici. Riposatevi. Fate ciò che solitamente non potete fare. O semplicemente non fate niente. Ma non sentitevi in colpa.

Ah, e va bene anche se vi mancano, eh. Basta che sia la verità.

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2 Comments

  • A me non mancano manco per niente..
    I nonni qua non se li pigliano e ai vari campeggi non vogliono, spero solo per ora, andare. Però il papà qualche paio di giorni se li porta via e a me non mancano proprio per nulla, e non mi sento neppure in colpa…
    Potessi chiedere di più chiederei che fossero via solo i bimbi per rendermi conto che ho ancora un compagno con forse non dovrei condividere solo la lista delle cose da fare
    Nia

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