La mamma perfetta esiste.
È quella che porta la merenda all’uscita di scuola, perché i bambini sono felici, quando porti la merenda. È quella che c’è, all’uscita di scuola, perché i bambini sono felici, quando sei all’uscita di scuola.
La mamma perfetta non è mai in ritardo, lei sa sempre dove e come essere, sa come ci si veste, come ci si pettina, sa come si mangia, quanto, dove e perché.
La mamma perfetta sa anche che tempo farà domani, e i suoi figli avranno gli stivali di gomma nei giorni di pioggia e il cappello di lana nei giorni più freddi.
La mamma perfetta lavora, perché è ovvio, altrimenti sarebbe mantenuta e fancazzista, ma lavora il giusto, perché mica lascia che qualcun altro si occupi dei suoi figli. Lei è brava in matematica, lettere, geografia e storia, le piace cucinare e sa fare dei dolci buonissimi.
Non perde mai la pazienza, perché le mamme perfette non urlano, le mamme perfette ascoltano e consigliano, sospirano e sorridono, poi tutto passa.
Noi perennemente di corsa, noi perennemente alla ricerca di un equilibrio, noi che alziamo la voce, noi che perdiamo la pazienza, noi che dimentichiamo la merenda – o no, proprio non ci pensiamo, alla merenda – noi che arriviamo in ritardo e la sera vorremmo soltanto sentire silenzio.
Non siamo noi quelle mamme perfette, perché quelle mamme perfette esistono solo ai nostri occhi.
O forse no.
Tutto il resto, credeteci, non conta.