Parliamo di riabilitazione del pavimento pelvico

riabilitazione pavimento pelvico

 

Prima di rimanere incinta non credo di avere mai sentito parlare di pavimento pelvico.
Dopo le gravidanze, ed anche durante, è diventato una parola di uso comune, quasi come a menzionare “oggi bevo un caffè”, o ancora meglio “una birretta fresca”.

Detto ciò, anche se sono venuta a conoscenza della parola in sé, ho scoperto nel corso del tempo (e degli anni) qual è la funzione del pavimento pelvico, anche conosciuto come perineo.

Cos’è pavimento pelvico

Prima di tutto, per chi non lo sapesse, spieghiamo cos’è il pavimento pelvico – o perineo – e dove si trova.

Il pavimento pelvico è un muscolo che si estende dal pube al coccige ed ha l’importante compito di sorreggere l’uretra, la vescica e la vagina.
E’ suddiviso tre fasce muscolari: il diaframma pelvico, il diaframma urogenitale e lo strato superficiale degli sfinteri.

Anche da questa breve spiegazione è comunque chiaro che svolge una funzione davvero fondamentale nel corpo femminile.

Cosa accade se il pavimento pelvico non compie il suo dovere

Talvolta, e spesso a seguito di una gravidanza o a causa dell’età, il pavimento pelvico perde tonicità e questo porta ad una serie di conseguenze, disturbi e problemi.
Tra questi, il più comune è l’incontinenza, ma si può arrivare persino al prolasso uro-genitale.

E’ comunque sempre fondamentale la valutazione medica: fatevi dare una controllata.

Riabilitazione del pavimento pelvico

Per porre rimedio a questi gravi problemi fisici, si può ricorrere ad una riabilitazione del pavimento pelvico.

Come abbiamo detto, il pavimento pelvico è un muscolo, perciò allenandolo è possibile ridargli tonicità.

Tra l’altro, alcuni esercizi – i famosi esercizi di Kegel – sono particolarmente indicati anche in gravidanza e nel puerperio.

Resta sempre valida l’indicazione della valutazione e delle indicazioni da parte del medico, come prima cosa.

Quali sono quindi gli esercizi da eseguire per la riabilitazione?

Prima di tutto, ancor prima di iniziare un percorso di riabilitazione, è bene prendere coscienza di questa nostra parte del corpo attivandola durante semplici azioni della vita quotidiana e movimenti, come per esempio camminando e sollevando pesi.

Si tratta, a tutti gli effetti, di una contrazione che deve interessare questo muscolo proprio al fine di preservarlo tonico.

Per quanto riguarda invece una vera e propria riabilitazione del perineo, ci sono diverse possibilità.
Ho accennato già agli esercizi di Kegel.
In gergo medico specifico si chiamano chinesiterapia e consiste nell’esecuzione di alcuni semplici esercizi di contrazione e rilassamento del pavimento pelvico.
Questo tipo di allenamento porta, in primo luogo, alla presa di coscienza di questa parte del corpo, oltre ad un rafforzamento di tutte le fasce muscolari che sostengono gli organi pelvici.

Se questo tipo di esercizi di contrazione e rilassamento non riescono ad essere svolti in autonomia, è possibile ricorrere ad un’elettrostimolazione funzionale.
Saranno quindi degli appositi elettrodi che emanando impulsi elettrici faranno contrarre e rilassare il pavimento pelvico.

Si tratta di una tecnica passiva… e no, non è un vibratore, ma un apposito dispositivo che funge da elettrostimolatore del pavimento pelvico.

Infine, per controllare le contrazioni e i rilassamenti è bene utilizzare la tecnica del Biofeedback: appositi strumenti registrano i movimenti muscolari che potrebbero non essere percepiti dalla persona.
In questo modo è poi possibile verificare il lavoro compiuto e migliorarne l’esecuzione.

E, mi raccomando, sempre farsi consigliare e seguire da un medico, un coloproctologo, che saprà indirizzarvi.

 

 

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