Bambini e web reputation: come gestire la situazione

web reputation bambini

Il tema della web reputation, cioè legato alla reputazione sui social, nello specifico dei bambini è più che mai attuale.

Condividere immagini, pensieri ed anche informazioni personali attraverso i vari social network è diventato un modus operandi comune: chiunque posta foto e frasi anche personali online.

Finché la condivisione riguarda l’adulto che compie l’azione è lui (o lei) stesso responsabile di ciò che ha postato e delle conseguenze che questo comporta.
Ma quando c’è di mezzo un bambino e la sua reputazione?

Cos’è la web reputation o reputazione sui social

Cominciamo col definire cos’è la web reputation o reputazione sui social.

La reputazione online si definisce tramite le azioni e le attività svolte online.
Si tratta quindi della percezione che gli utenti hanno di quella data persona derivata proprio da ciò che ha postato.

La definizione precisa arriva da Agenziadigitale.eu che afferma:

“La web reputation è la reputazione online di una persona fisica o giuridica ed è costituita dalla percezione che gli utenti del web hanno di quello specifico soggetto. Ogni azione che si compie online, quindi, va a incidere sulla propria web reputation, poiché ogni comportamento e ogni notizia reperibile in rete contribuiscono a formare l’idea che l’utente si crea e il giudizio che lo stesso esprime con riferimento ad una persona o ad un brand.”

Web reputation dei bambini

Al giorno d’oggi si trovano online diverse foto di bambini e anche account sui social network appartenenti ai più piccini sebbene gestiti dai genitori o insieme.

Il problema non è legato all’avere un profilo social (anche se dovete ricordare che per creare un account su Facebook, Instagram o su Tik Tok è necessario avere 13 anni e ben 16 per Whatsapp, senza contare che la normativa italiana, recependo un Regolamento UE, ne richiede 14, salvo consenso dei genitori), ma a cosa viene condiviso e ai rischi a questo aspetto collegati.

Se è il genitore a postare foto o informazioni sul proprio bambino sarebbe opportuno che si chiedesse se quel contenuto – foto, testo, commento – avrà ancora voglia di vederlo fra qualche anno e soprattutto se i nostri figli vorranno vederlo o se causerà loro imbarazzo, in qualche modo.

Un tema fondamentale è poi quello del consenso: come possiamo insegnare ai bambini l’importanza del consenso (su cui vi consiglio sempre questo libro), se usiamo la loro immagine senza che loro possano esprimere un sì o un no al riguardo?

Non dico a 2 anni, dove i garanti dobbiamo essere noi, ma quando crescono chiediamo il loro parere e, soprattutto, rispettiamolo. Questo non conta nulla sul piano giuridico, è chiaro, ma molto su quello del rapporto che andiamo a costruire con i nostri figli e molto anche sul piano dell’interiorizzazione da parte loro del concetto di consenso e di quanto questo sia fondamentale.

Un altro punto su cui riflettere è che foto e informazioni sensibili non andrebbero mai condivise per una questione di sicurezza.

Qui i consigli della Polizia di Stato, che è sempre buona cosa tenere ben presenti (li trovate suddivisi per età, perché i rischi giustamente con l’età cambiano).

Web reputation dei bambini: una questione sottovalutata

Purtroppo la questione è ancora molto sottovalutata proprio perché non si comprende a pieno la “grandezza” del mezzo.

Internet è un amplificatore: postando una foto o un commento online è possibile raggiungere milioni di persone, perciò siamo sicuri che quell’immagine o pensiero privato e intimo sia davvero da condividere?

E’ sbagliato pensare che ci stiamo semplicemente mostrando un qualcosa come si farebbe in un ristretto gruppo di amici: prima di tutto, come abbiamo detto, internet è tutto fuorché un ristretto numero di amici, e secondo, il web ha una memoria infinita, questo vuol dire che il vostro contenuto in cui è presente vostro figlio resterà disponibile per sempre, o almeno fino a quando voi non lo eliminerete.

E anche in quel caso, è bene sapere che il cosiddetto “diritto all’oblio” non è poi così facilmente ottenibile.

Sul punto, segnalo anche questo post instagram

Perché anche nei bambini più piccoli è importante l’immagine sociale 

L’immagine sociale è un qualcosa a cui anche i più piccini danno importanza già a partire dai 5 anni.

Per “immagine sociale” si intende l’immagine nella società, nella comunità in generale, non solo online.

A dimostrarlo c’è uno studio condotto dagli psicologi Ike Silver e Alex Shaw dove si evidenzia il fatto che bambini di 5 anni si mostravano più generosi con gli altri quando sapevano di essere osservati.
Questo proprio per poter dare una buona immagine di loro stessi.

Insomma i bambini, anche i più piccini, riconoscono l’importanza dell’immagine sociale perciò é bene ricordarsene quando si decide di postare un contenuto che fra 10 anni sarà ancora ben visibile al mondo intero.

Adolescenza e web reputation

E non dimentichiamo mai una cosa tanto banale quanto fondamentale: i bambini crescono.

Crescono e hanno il diritto di decidere che immagine dare di sé al mondo e sarà ben difficile per loro costruirsi un io reale e virtuale che assomigli a ciò che saranno, se gliene abbiamo già costruito uno noi.

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