50 sfumature di mamma - Dalla parte di tutte le donne Dalla parte di tutte le donne
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Quando la quotidianità cambia

C’era una volta una donna. Una donna come tante. Che decise di avere un figlio. Senza sapere bene cosa sarebbe cambiato. Perché ok, e…

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50sfumaturedimamma

Crescere figli e vivere green 🌱🧘
tra lavoro, cucina, piante, libri, gatti, casa e viaggi.
Tutte le 50 e più sfumature della donna di oggi.

50sfumaturedimamma
Insegnare ai bambini l'empatia, la cura del sé e Insegnare ai bambini l'empatia, la cura del sé e dell'altro, la sensibilità e la comprensione delle proprie e delle altrui emozioni è fondamentale ed è un tema a me carissimo.

Certo non basta un gioco per farlo, servono l'educazione quotidiana e soprattutto l'esempio, siamo d'accordo.

Ma se è vero che un giocattolo non basta, è altrettanto vero che di certo il gioco aiuta, perché per i bambini e le bambine il gioco è una cosa seria, anzi è LA cosa seria.

Ecco perché vi propongo, tra i tanti possibili giocattoli, giochini e giochetti in grande spolvero per il Black Friday e per il Natale alle porte, questo: 
Cry Babies Kiss Me Elodie, 
una bambola che, 
sì, come tutte le Cry Babies piange per davvero, è bellissima, con i suoi accessori da principessa e i suoi capelli verde acqua, 
ma in più reagisce alla cura "emozionandosi": arrossisce se la si coccola e soprattutto se la si bacia.

Vittoria l'adora.
E sono certa che sarà lo stesso per i vostri bimbi e le vostre bimbe ❤️

Adv @kitoonsit
#imctoys #wowchegioco #CryBabies #KissMeElodie
Ci siamo, la scuola ricomincia. Come ogni anno stu Ci siamo, la scuola ricomincia.
Come ogni anno stuoli di madri pubblicano sui social i soliti video in cui fingono di piangere davanti ai bambini per poi andare a festeggiare non appena si chiudono i cancelli,
tante non fanno video finti perché sono prese a farlo per davvero 😜,
qualcun'altra vive il momento con meno gioia,
alcune con tristezza,
altre ancora con di tutto un po'.

Ma i nostri figli e le nostre figlie?

Per aiutarli e aiutarle al meglio, perché ricordiamoci che il momento difficile è il loro, possiamo fare mille cose: instaurare una routine più ordinata, aggiustare gli orari con anticipo, coinvolgerli nella preparazione del materiale (o delegarla proprio se sono più grandi), portarli a fare un giro a scuola, se iniziano un nuovo ciclo (io ad esempio con Vittoria l'ho fatto) e anche affiancare loro negli ultimi giorni di vacanza e nei primi di scuola una persona che li segua secondo le loro esigenze.
Per questo c'è Gostudent, di cui, ormai lo sapete, ci fidiamo e a cui, ormai lo sapete, ci affidiamo con fiducia.
(E con uno sconto per i nuovi arrivati, che trovate in stories e in bio!)

Inizia un anno scolastico che ha finalmente il sapore della normalità ❤️

Non vi sembra? 🤘🤞

Buon inizio anno a tutte voi!

Adv @gostudent_it 
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Ci abbiamo lasciato il cuore ❤️ Siamo partiti Ci abbiamo lasciato il cuore ❤️

Siamo partiti con qualche dubbio, qualche pregiudizio di troppo forse e aspettative non altissime,

portiamo a casa una lezione di vita, una scoperta, un viaggio pieno, intenso, ricco, fatto di posti unici, scenari incredibili e persone dal cuore grande.

È stata una sorpresa dal primo giorno all'ultimo e spero tanto di averci portato un po' anche voi in questa meraviglia ❤️

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#familytrip #scoprireistanbul #turkeytravel
#aroundtheworld #50sfumaturedimamma
#mammeitaliane #goodmood #summervibes #september
Una delle esperienze da fare una volta nella vita Una delle esperienze da fare una volta nella vita ❤️

-

Dove? In Cappadocia, dove gli scenari sono pazzeschi, il panorama unico al mondo, la mongolfiera una tradizione.

Anche i bambini? Sì, purché siano accettati dalla compagnia che gestisce il volo (chiedete prima!) e abbastanza alti da riuscire a vedere oltre la cesta (in media dai 6/7 anni).

È necessario prenotare prima? Sì, ma per la mia esperienza è stato sufficiente prenotare sul posto il giorno prima (agosto, altissima stagione, fate voi...) .

E se soffro di vertigini? Vi consiglio di non escludere l'esperienza a priori, osservate il giorno prima e decidete: a molti, mio marito incluso, non ha dato problemi, ad altri sì, è soggettivo.

Fa paura? Sì 🤣 ma la meraviglia se la porta via. 
E poi è tutto estremamente dolce, niente scossoni, rilassante, trovo più impattante un volo in aereo da questo punto di vista.

Tenete anche presente che se il bollettino meteo non assicura condizioni di volo perfetto, non si parte: lo decide l'aeronautica civile turca senza appello il mattino stesso (se non si parte causa meteo, chiaramente sarete rimborsati).

Quanto costa? Tanto, ma si fa una volta nella vita e per me vale il prezzo.
Ho sentito parlare e ho letto di costi dai 190 ai 350 Euro a testa, dipende dal luogo (a Pamukkale costa mediamente un po' meno, ad esempio, in Cappadocia qualcosa di più).
Personalmente in loco, a Göreme, in Cappadocia, mi hanno proposto dai 200 ai 250 Euro a testa, a seconda delle compagnie.
No sconto per i bambini.

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Uno dei mali del nostro Paese è che in troppi non Uno dei mali del nostro Paese è che in troppi non ne conosciamo la storia.

Siamo un popolo che tende a non ricordare, a dimenticare troppo in fretta e a non avere grossa consapevolezza di ciò che è stato, avendo poi inevitabilmente difficoltà a capire il presente.

Ecco perché trovo che sia un'importante iniziativa questa collana sulla Storia d'Italia per bambini dai 4 ai 7 anni di #emseitalia

che parte dalla preistoria fino ad arrivare ai giorni nostri lungo un percorso attraverso il quale i nostri bambini saranno accompagnati dai piccoli Giulia e Marco e dalla voce narrante del loro nonno.

Per studiare c'è tempo, è vero, ma per iniziare a capire chi siamo e da dove veniamo non occorre aspettare di diventare grandi.

Da oggi, basta andare in edicola oppure abbonarvi per non perdere nemmeno un libro e fare avere ai bambini una sorpresa nella casella postale (trovate il link nelle storie)!

Il primo numero costa solo 1.99€ e ve lo fa vedere Vittoria nelle stories.

Non è mai troppo presto infatti per i bambini per iniziare a interessarsi al mondo che ci circonda e soprattutto al Paese in cui viviamo.

E non è mai troppo presto per noi per adoperarci per formare cittadini consapevoli, soprattutto ora.

Non credete?

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Istanbul Che è meraviglia e disperazione insieme Istanbul

Che è meraviglia e disperazione insieme.
Che è Oriente e Occidente a seconda di dove volgi lo sguardo, che è storia e futuro insieme, folla brulicante e solitudine profonda allo stesso tempo, che è contrasti ad ogni angolo, che è gioia e occhi incantati e l'attimo dopo è cuore straziato.
Che è un mondo a sé, unica, straordinaria, da vedere e da cercare di capire.
Perché Istanbul ci si prova a comprenderla, ma non si svela, ti sfugge, non si spiega, non è mai tua, non è di nessuno, eppure, nel bene o nel male, ti entra dentro.
E lì resta ❤️

#istanbul #instainstanbul #instanbullovers
#loveinstanbul #scoprireistanbul #travelturkey #travelfamily #mammeitaliane #50sfumaturedimamma
Stamattina la piccola mi ha detto che vuole iscriv Stamattina la piccola mi ha detto che vuole iscriversi anche per la prossima settimana al campus che sta frequentando.

Istintivamente ho detto no.

"No, non serve, ci sono io a casa da oggi, perché devi alzarti presto e venire qui a fare cose e cose e ancora cose fino a sera, non vuoi riposarti?"

"No, mamma, io a fare cose mi diverto, lo trovi brutto? Sbagliato? Non si può fare?"
"
No, certo che sì può, è che a volte è giusto fermarsi, riposare, darsi tempo, annoiarsi, non fare niente… "

Sguardo perplesso.

"No, Vitto, forse ci raccontiamo anche questo, la verità è che dobbiamo fare quello che sentiamo giusto per noi.
Non giusto per tutti, giusto per ognuno di noi."

Non c'è niente di male a riposarsi fisicamente per fare riprendere anche la testa e non c'è niente di sbagliato nel riprendere energie mentali disperdendone di fisiche.

Leo si sta dando alla PlayStation, ad esempio 🤪

Ma ad onor del vero, anche allo spagnolo, che non conosceva e che si è messo a studiare perché lo diverte, si rilassa e non sente l'obbligo di farlo come con il tedesco o l'inglese che deve fare per la scuola.

Ve l'ho detto che trovate anche corsi individuali di lingue su @gostudent_it ?

E che potete dividervi in famiglia il pacchetto delle lezioni?

Può farle chi ne ha bisogno e chi ne ha voglia.

Io, ad esempio, sto approfittando di GoStudent per dare una ringiovanita al mio inglese in vista del prossimo viaggio.

Insomma, se siete #teamriposonoioso, passate oltre, ma se avete voglia di imparare qualcosa di nuovo o di farlo fare ai vostri ragazzi, non sbattetevi troppo, che siamo pur sempre in vacanza, c'è @gostudent_it
che può occuparsene!

E per i nuovi clienti, prima lezione gratuita al link in bio.

Ma voi, siete per i tre mesi di noia o per il riposo sì, ma facciamo anche qualcosa di utile?

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Per tutte quelle sere che tornate stremate e vorre Per tutte quelle sere che tornate stremate e vorreste solo buttarvi sul divano.

E invece no.

Per tutte quelle sere che non sapete bene come, ma era già ora di cena tipo... 

un'ora fa.

Per tutti i pomeriggi in cui "merenda" fa rima con "sto lavorando".

Per tutti i 367 "mamma ho fameeeee!" che ogni giornata arrivano alle nostre orecchie.

Per tutti quei momenti e per tutti quelli in cui solo una magia vi può salvare, eccola la magia: 

una box che contiene più di qualche cena e diverse merende, 

contiene LA salvezza, la vostra, la nostra salvezza.

L'ho pensata per questo, 
con tutta la praticità che ci serve, con tutte le cose che piacciono ai figli e con tutta la qualità che solo Sezamo può.

La trovate su Sezamo e spero tanto vi possa essere d'aiuto ❤️

Venite a scoprirla sul sito di @sezamo.it

LINK IN STORIES!

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6 anni di te ❤️ Auguri sole mio, non farti c 6 anni di te ❤️

Auguri sole mio, 
non farti cambiare da niente e da nessuno mai.

#birthdaygirl #50sfumaturedimamma #buoncompleanno #6anni #mammeitaliane #littlethings
Compiti delle vacanze, pro o contro? Quando a scu Compiti delle vacanze, pro o contro?

Quando a scuola ci andavo io, i compiti per le vacanze li avevo, li facevo e nessuno ne parlava se non per chiederti a che punto fossi o se volessi farne un po' insieme.

Nessuno mi chiedeva se fossero pochi o tanti, nessuno in realtà forse si poneva il problema di quantificarli non ritenendo fosse affare suo.

La maestra sa.
I prof sanno.

Oggi diciamo che ho l'impressione che non vada esattamente nello stesso modo:

tutti hanno un'opinione sui compiti per le vacanze, sulla loro utilità o inutilità, sul fatto che siano pochi, tanti o in quantità corretta, se sia il caso di farli o meno.
Sì, perché ci sono anche genitori che ritengono che non vadano fatti e che non li fanno fare.

La mia idea è che devo starne relativamente fuori come genitore:

mi informo su quello che hanno da fare, chiedo come va e a che punto siano, se serve una mano, ma non entro nel merito della quantità e dell'utilità. 

Quello che chiedo di fare subito è un elenco di quello che serve ordinare e comprare, poi lascio passare qualche settimana, hanno il diritto di divertirsi e rilassarsi!

A inizio luglio generalmente ci sediamo un attimo per farci una visione d'insieme sul da farsi e un piano che poi andrebbe (condizionale) rispettato.

Generalmente il piano prevede che nelle settimane in cui si va via non ci si porti il mondo, quello va fatto prima, abbiate pietà figlioli.

Al rientro chiedo che si faccia un punto della situazione e un piano finale di azione per arrivare con tutto fatto.

Serve una mano?

C'è @gostudent , ormai lo sapete.

E sapete che sono bravissimi a fare piani e a farli rispettare levandovi un pensiero e, se non lo sapete, prima lezione gratuita al link in bio! 😊😉

Perché per me i compiti delle vacanze, se vengono assegnati, vanno fatti.

E, al netto di esigenze specifiche, vanno fatti dai nostri figli e dalle nostre figlie, 

noi direi che abbiamo dato. 
No?

Ad @gostudent_it

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Come per tante di voi, la mia vita è un gran caos Come per tante di voi, la mia vita è un gran caos che un po’ cerco di domare e un po’ lascio andare per non combattere contro tutto e tutti: ho imparato con il tempo che questa è la miglior ricetta per mantenere e mantenersi in equilibrio.

Nonostante nella nostra famiglia sia tutto largamente condiviso tra mamma e papà, il tempo vola via tra figli, lavoro, casa e quello che devo o che mi piace fare, e quindi, dove posso, taglio.

Una delle cose che portano via tanto tempo, ma che è facilissimo eliminare, è l’andare a fare la spesa.

Devo essere onesta: mi piace occuparmi del cibo, ma farlo con calma, in solitudine e senza perdere tempo, mi piace ancora di più! E mi piace ancora di più da quando in città è sbarcato Sezamo, perché ha sposato la velocità, la mia attenzione al green, la facilità di programmazione, la grande scelta e la ricercatezza dei prodotti.

E’ facilissimo da usare, assicura la consegna tutti i giorni dalle 7 alle 22 in 3 ore, ma potete programmarla anche in anticipo e con precisione maniacale: gli slot di consegna sono di un’ora!

E’ sufficiente per una mamma super impegnata?

E per un papà che si occupa della spesa?

La scelta è vastissima, potete farci “lo spesone” settimanale, trovate tutto, dal baby food alle piante, dal prodotto industriale al prodotto artigianale, fino all’eccellenza “di bottega” e alla frutta e alla verdura dalle aziende agricole della zona.

E ha un lato sostenibile che ci piace tanto: la consegna avviene solo con mezzi ecosostenibili e limitando l’uso di plastica usa e getta: buste riciclate, riciclabili o riutilizzabili.

Non gli manca nulla, e infatti me ne sono già innamorata e sezamo ed io staremo insieme per un po’ e dalla nostra relazione, posso spoilerarlo, nasceranno sconti e iniziative per voi.

Ma ora ditemi: usate la spesa online? 
E chi la fa? 
Mamma o papà?

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#slowfood #ciboitaliano
#italianlifestyle #milanofood
È tempo di pagelle e ci siamo chieste se sia gi È tempo di pagelle e ci siamo chieste 

se sia giusto fare un piccolo regalo ai nostri figli e alle nostre figlie per celebrare l'impegno che hanno messo nello studio.

Io credo di sì, purché si tratti di un qualcosa di simbolico, non economicamente importante, non per forza materiale e purché sia chiaro che si va a premiare e a riconoscere l'impegno (se c'è stato!) e non il risultato in sé e per sé.

Sì, purché non sia promesso prima e funga così più da ricatto che da riconoscimento, più da merce di scambio che da gratificazione.

Sì - mi avete confidato in tantissime e vi capisco perfettamente - perché il metodo

"hai fatto solo il tuo dovere"

non solo credete non abbia poi portato nessun risultato particolare rispetto a chi invece i premi li riceveva,

ma - e questo mi ha colpito molto - pensate in larga maggioranza che abbia prodotto in molte di voi

un ipertrofico senso del dovere,

una grossa spinta verso la sindrome dell'impostore che vi affligge, 

una sensibile difficoltà ad accettare complimenti e apprezzamenti per ciò che fate 

e tanto tanto altro.

Vi ci ritrovate?
Cosa ne pensate?
Può essere utile o controproducente il regalo di fine anno scolastico?

Team 'hai fatto solo il tuo dovere' o team 'ti meriti un riconoscimento per il tuo impegno'?
Svegliarsi in Africa? Ma noooo, è ZOOM Torino! Svegliarsi in Africa?

Ma noooo, è ZOOM Torino!

Solo qui potrai svegliarti e fare colazione con le giraffe, 
tuffarti accanto agli ippopotami e fare il bagno accanto ai pinguini, 
stare a tu per tu con i simpaticissimi lemuri, assistere da vicinissimo (e se dico vicinissimo, credetemi, è vicinissimo per davvero!) al volo dei rapaci e passeggiare tra gli animali, 
per poi rilassarti in veranda al tramonto, 
mangiarti una pizza sul lago, 
goderti lo spettacolo serale e dormire nel suggestivo temporary glamping Lake Eyasi.

Sapevo che ZOOM Torino era un posto speciale, ma non credevo così tanto!

Portateci i bambini: è un incredibile viaggio tra Africa e Asia, immersi nella natura e a contatto con gli animali, che porteranno con sé nei loro ricordi più cari ❤️

Ad @zoomtorino
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Mamma sono grassa? Quando mi ha fatto questa doma Mamma sono grassa?

Quando mi ha fatto questa domanda la prima volta Vittoria aveva 3 anni, TRE ANNI.

L'avevano derisa all'asilo

Abbiamo creato una società fatta di bambini che all’età di 3/4 anni hanno un’idea chiara di come debba essere una persona normopeso e che trovano normale esprimere giudizi (negativi) sulla fisicità.

Bambini che conoscono il significato della parola “grasso”.

Sia chiaro, un bambino può notare una diversità e fare domande, è normale.

Può chiedersi senza malizia perché una persona abbia i capelli diversi da quelli che per lui sono i capelli dei bambini che è abituato a vedere quotidianamente o perché quel bambino non abbia due gambe e due braccia, ma usare la parola “grasso” per indicare un bambino con qualche chilo in più e per di più per deriderlo, non è la stessa cosa che notare dei capelli blu.

E credo che questo debba farci riflettere.

Sono stata magra, grassa, normopeso, in forma e fuori forma, su e giù per tutta la vita, conosco benissimo tutte quelle osservazioni (e non nego a volte di inciamparci io per prima) tipo:
ma sei dimagrita! 
Sei ingrassata!
Ma mangi? Sei deperita!
Magni e bevi, eh?!

Personalmente non ho grosso interesse per l’argomento e non mi tocca se qualcuno mi fa notare se sono ingrassata o dimagrita.

Ma io sono adulta

e mi limito a chiedermi perché ci si senta in diritto di farlo 

e perché tante donne si sbattano per rispondere a canoni estetici che sono talmente impressi nella loro testa che neanche si chiedono se siano i loro.

Non fraintendetemi, cercare di stare bene e avere un corretto stile di vita è giustissimo, sappiamo tutti che molti chili in più sono un problema per la salute,

ma giudicare gli altri e descriverli con termini come “grasso”, “ciccione”, “panzone”, ma anche "magro", “scheletrino” o “mucchietto di ossa” è un’altra cosa.

E forse se smettessimo di usare questi (ed altri) termini, non avremmo bambini che a 3/4/5 anni già si guardano allo specchio chiedendosi se sono grassi perché altri bambini glielo hanno fatto notare.

E qui mi fermo, perché se passo agli adolescenti e alle implicazioni che questa cultura può provocare su di loro, arrivo alle parolacce.

Pensiamoci.
Può servire.
È successo anche a noi: quando abbiamo scelto il È successo anche a noi: quando abbiamo scelto il primo summer camp avevamo dubbi e paure. La più grande preoccupazione? E se piangeranno tutto il tempo? 
Ebbene, non succede! 
Molte e molti partono col muso, magari con le lacrime, e tornano così carichi di felicità e ricordi che non smettono di parlare per giorni (provato sulla nostra pelle).
Insomma, se c’è la possibilità, il summer camp è un’esperienza unica per cui ci ringrazieranno sempre.
Noi anche quest’anno, ancora una volta, abbiamo confermato la fiducia a @experiencesummercamp , che ha un catalogo così ampio da soddisfare veramente chiunque (sport, magia, scrittura, manga, inglese, teatro… di tutto!), in strutture di prima scelta, in località fantastiche (montagna, mare…) e con un’organizzazione perfetta. E chi non ha ancora il cellulare può parlare con mamma e papà passando per il o la responsabile ma… ci credete che non chiamano mai?! 
Se volete consigli siamo qui, se avete dubbi pure!
#experiencesummercamp
Diapositive di giorni felici ❤️ 1. Quando tor Diapositive di giorni felici ❤️

1. Quando torni dal mare che ormai è sera, ma, come qualcuno dice, "la felicità non va interrotta";
2. Fammi una bella foto, volume II (mi è andata meglio); 
3. Sole mare e mare sole in quel di Gallipoli; 
4. Come si scriveva una volta "baci dal mare";
5. "Attentu ca' tuppi" (attento che ti schianti a terra): che ci sia di monito, sì, ma mai troppo, mi raccomando!;
6. Vittoria e le sue nuove amiche 🐔🐔🐔 (chissà se riusciranno a restare in contatto 🤪)

E ora fatemi un in bocca al lupo, ché da domani si inizia una nuova avventura 🤞🤘
Martedì ho compiuto 40 anni, di cui quasi 13 da m Martedì ho compiuto 40 anni, di cui quasi 13 da madre.
Sono stata una madre diversa per ogni fase della mia vita di genitore, sono cambiata come persona, come essere umano, nel mio rapporto con tutti e soprattutto con le mie figlie. Sono cambiate le mie esigenze, le mie felicità, la mia stanchezza.
Otto anni fa, per il mio trentaduesimo compleanno, mi ero beccata insulti e minacce per aver ammesso che la sera, dopo aver passato tutto il giorno al lavoro, avevo festeggiato con le amiche (mio marito viveva lontanissimo da noi, che già eravamo all’estero, e le bambine avevano 2 e 4 anni). Quanto mi ha fatto bene sentirmi così libera allora. Tanto quanto mi fa bene aver passato il giorno dei 40 con le mie figlie, non mandandole a scuola, per la sola gioia di stare con loro, di condividere questo traguardo con chi più mi rende felice in assoluto. 
Mi do una pacca sulla spalla per aver avuto il coraggio di essere la madre che sentivo il bisogno di essere. Per non aver ceduto ai giudizi, ai sensi di colpa. Per aver assecondato le mie esigenze di libertà oppure di vicinanza, a seconda dei momenti. Per essere rimasta io pur crescendo con loro.
Non abbiate paura di essere voi stesse, non perdetevi mai, perché ritrovarsi è difficilissimo.
In Italia la scuola segue ancora il calendario dei In Italia la scuola segue ancora il calendario dei raccolti, lo sapete?

A quel tempo la scuola
terminava prima dell'estate perché la prole potesse supportare la famiglia nella mietitura del grano e ricominciava in autunno perché c'era la vendemmia da fare.

E così i nostri figli e le nostre figlie vanno ancora a scuola da settembre a giugno, sostanzialmente no stop e arrivano con la lingua a terra alla fine.

È giusto continuare così?
È giusto che abbiano tre mesi di vacanza ora e ben poco durante l'anno?

O sarebbe meglio avere meno vacanze in estate e molte di più durante l'anno?

Se ne dibatte da anni e intanto, anche quest'anno siamo quasi alla fine e studenti e studentesse sono sfatti/e.

Ma c'è un modo per supportarli/e:

sul sito di GoStudent trovate una quantità di materiale gratuito che può aiutare i vostri ragazzi e le vostre ragazze con la scuola, ma anche voi che li supportate, con particolare attenzione ai contenuti, ma anche alle esigenze specifiche, ai DSA e all'aspetto psicologico e motivazionale.

I ragazzi e le ragazze possono trovare un supporto sul sito e gratis, soprattutto in questo ultimo tratto prima del traguardo, dove sapere ripassare efficacemente può fare la differenza tra una promozione e una bocciatura o dove trovare idee (e motivazione) per la tesina può essere fondamentale!

Oltre al materiale didattico che trovate sul sito, GoStudent vi offre il 10% di sconto su tutti i pacchetti, vi lascio il link in bio. 

Se invece volete accedere ai contenuti gratuiti di GoStudent, li trovate nella loro bio 👉
@gostudent_it 

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La maggior parte delle donne in Italia non lavora La maggior parte delle donne in Italia non lavora (il 51% in media, il 68% circa al sud).

Se la donna è madre e in età fertile, lavora solo nel 27% dei casi. Più figli ha, meno possibiltà che lavori ci sono.

Se una donna comunque riesce a lavorare essendo madre, in un'altissima percentuale di casi lavora meno ore (anche perché le spettano i lavori - non retribuiti - di cura dei  figli e degli anziani della famiglia), svolge mansioni meno qualificate (pur avendo carriere scolastiche migliori), versa meno contributi (cosa che le pregiudica il futuro) ed è comunque pagata meno dei colleghi uomini, 

uomini dai quali è dipendente economicamente e quindi a loro legata a doppio filo. Con tutto ciò che ne consegue.

Lavoriamo fuori casa pagate poco,
lavoriamo in casa di più e gratis, 
abbiamo pochi soldi e poca libertà.

La nostra bellissima Costituzione si apre così:

"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro".

Aggiungiamoci "maschile".

Perché il lavoro delle donne non interessa a nessuno, 
né quello retribuito, che non viene incentivato e degnamente considerato, 
né quello che svolgiamo gratis,
con altrettante e inutili fatica e frustrazione.

#primomaggio #1maggio #donneelavoro #lavoro #donnechelavorano #mammeitaliane
Qualche giorno fa vi ho chiesto che cosa vi preocc Qualche giorno fa vi ho chiesto che cosa vi preoccupa di più dei giudizi negativi a scuola: 

la stragrande maggioranza ha risposto che è l'aspetto psicologico il vostro più grande pensiero.

Sì perché, dite, andare male a scuola non significa solo non avere una buona pagella, ma vuole dire molto spesso - anche se così non dovrebbe essere, sia chiaro - avere qualcosa che dentro di sé si spezza: 

i bambini e i ragazzi che hanno problemi di rendimento spesso perdono sicurezza, 
si sentono inferiori, 
hanno problemi di autostima, 
si vedono attraverso gli occhi degli insegnanti e finiscono per riconoscere se stessi nel giudizio che viene loro dato.

Io valgo il voto che prendo.

Si sentono appiccicata addosso l'etichetta di quello che non ce la fa, che non ci arriva, che non potrà mai essere quello che vuole.

Io sono un 4.
Io sono un obiettivo non raggiunto.

Tutto questo non ha ragione di essere, ma noi mamme abbiamo paura che questo accada e che accada proprio al nostro bambino, alla nostra piccola, al nostro ragazzo che già sta vivendo un momento difficile, alla nostra splendida ragazza che già fatica ad affrontare l'adolescenza.

Come fare?

È difficile uscirne, perché l'autostima, ahinoi, si nutre di risultati, non certo di scivoloni.

Un supporto psicologico a volte è necessario, ma possiamo cominciare a lavorarci noi genitori impegnandoci a cambiare il nostro atteggiamento cercando di dimostrare ai nostri figli, con le parole e con i fatti, che il loro valore prescinde dai voti, 

che l'intelligenza non corrisponde al voto e
che gli insuccessi servono e non sono solo fallimenti,
che i risultati passano attraverso il lavoro che possiamo fare un passo per volta, senza aspettarci che arrivino come una cosa magica,
che è bello imparare e che si può farlo anche se poi il risultato non è 10.

E soprattutto che noi, mamma e papà, ci siamo e ti amiamo sempre e comunque, anche se non va come vorresti, 

perché tu non sei il voto che prendi.

(E se vogliamo anche provare con un aiuto concreto e dato da chi di queste questioni si occupa di mestiere, @gostudent_it c'è.
E vi offre una lezione gratis e la costruzione di un percorso su misura.
Trovate il link in bio!) Ad
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Cinquanta sfumature di mamma in 20 test molto poco scientifici

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50sfumaturedimamma.com nasce nel 2012, in un caldo pomeriggio d’estate: “e se scrivessimo di maternità a modo nostro, prendendoci in giro?”. Da lì a scegliere un nome in voga al momento il passo è stato breve: volevamo distinguerci fin da subito. In realtà, 50 sfumature di mamma racchiude tutte le mamme che ci sono in ognuna di noi. Abbiamo creato le fenomenologie della mamma non per aumentare le differenze, ma per diminuirle. Perché non importa come allattiamo, come partoriamo, come passeggiamo, non c’è un modo giusto di essere mamma se non quello per cui tutte siamo state programmate: amare i nostri figli. Oggi questo resta un blog di tre amiche diverse tra loro eppure accomunate da un grande, enorme, forse utopico progetto: avvicinare le donne, fare in modo che si sostengano a vicenda, abbattere i pregiudizi e i giudizi e fare finalmente rete. La strada è ancora lunga, ma noi ci crediamo!

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